Ciao amici lettori, rieccoci al campionato dopo la sosta (in tutti i sensi) della Nazionale, sperando sia solo una sosta e possa riprendere la corsa ai mondiali dell’anno prossimo.
Nel frattempo, iniziamo con gli anticipi: scoppiettante quello dell’Atalanta, che rifila una cinquina al malcapitato Spezia: 5-2 a Bergamo. Dopo un avvio strepitoso degli ospiti ed il vantaggio iniziale di Nzola al 12′, la Dea cambia marcia e trova il pari con Pasalic al 18′. Al 38′, dopo un consulto al VAR, Abisso assegna un calcio di rigore ai padroni di casa. Zapata va sul dischetto e si fa ipnotizzare da Provedel, ma l’arbitro fa ribattere il penalty ed il colombiano, al secondo tentativo, non sbaglia. Due minuti più tardi Pasalic trova poi la rete del 3-1. Nella ripresa, all’83’ Muriel trova il 4-1 e Malinovskiy cala al 90′ la cinquina nerazzurra, prima dell’ininfluente gol del 5-2 di Nzola al 92′.
Grazie a questa vittoria i ragazzi di Gasperini salgono a quota 25, agganciando momentaneamente l’Inter al terzo posto in classifica.
Mantiene le distanze, ma spera di accorciarle la Juventus, e almeno sul Milan ci riesce grazie alla prima sconfitta dei rossoneri. Vince (2-0) all’Olimpico contro una Lazio che ha giocato alla pari, a tratti anche meglio dei bianconeri. Ma due rigori hanno decretato una sconfitta per i ragazzi di Sarri, che probabilmente non l’avrebbero nemmeno meritata, con 2 gol di scarto. Prestazione comunque solida della Juve di Allegri, che dietronon ha concesso quasi nulla (8 tiri subiti, uno solo nello specchio, nessuna vera grande chance) alla formazione capitolina, priva di Immobile e davvero poco pericolosa, e ha colpito con le sue ripartenze. Hanno deciso i due rigori di Bonucci (prima doppietta in carriera in Serie A), uno nel primo tempo e uno nella ripresa. Buona prova di Locatelli, De Ligt e Chiesa, delude Zaccagni nella Lazio.
I rossoneri cadono per la prima volta in campionato, e temono una possibile fuga del Napoli o comunque la perdita della testa di classifica in condominio, in caso di pareggio nel match contro l’Inter. Gli uomini di Pioli escono appesantiti dal rammarico per gli errori difensivi (la frittata di Tatarusanu e Gabbia in occasione del gol di Duncan) e per l’impressionante mole di occasioni sprecate. La serata toscana si apre con un pasticcio di Tatarusanu: perde il controllo della sfera in uscita su corner, Duncan piomba sulla sfera e insacca a porta sguarnita. Il Milan tuttavia reagisce con ordine e ispirazione: Leao e Ibrahimovic falliscono due tentativi di prodezza balistica, e proprio sul finale del primo tempo arriva la seconda beffa. Saponara infila il gol dell’ex con un numero da Insigne (tiro a giro) . La partita prosegue frenetica anche nella ripresa, quando a scatenarsi sono due protagonisti del match: Vlahovic firma il tris viola al 61’, con fuga e dribbling su Tatarusanu; al 62’ e al 67’ ecco la risposta in rapida sequenza di Ibrahimovic, che riapre la gara con una doppietta. A sigillare i tre punti per i viola è il solito Vlahovic all’85’, con una conclusione radente su palla persa da Theo Hernandez. A tempo scaduto, Venuti insacca nella propria porta il settimo gol di un match pirotecnico. Ma, smaltiti tutti gli appuntamenti ostici, ora il calendario sorride ai toscani.
Bella partita al Mapei Stadium, nel lunch match del 13esimo turno. Tante occasioni e un risultato rotondo che, tuttavia, serve poco sia al Sassuolo che al Cagliari. Decisivi due “botta e risposta”: tra il 37′ e il 40′ arrivano le perle di Scamacca in contropiede e Keita Baldé in acrobazia. A inizio ripresa, tra il 51′ e 56′, due calci di rigore trasformati in fotocopia da Berardi e Joao Pedro. Finisce 2-2: entrambe le squadre pongono fine alla loro emorragia di sconfitte, 2 per il Sassuolo (che sale a 15 punti), 4 per il Cagliari, che resta ultimo a quota 7, agganciando momentaneamente la Salernitana.
In casa del Bologna di Mihailovic, secondo successo consecutivo per i lagunari neroverdi del Venezia! Un gol di Okereke manda in paradiso Zanetti, ci prova il Bologna senza successo nel finale. I rossoblù mancano l’aggancio alle zone europee della classifica.
Per la Sampdoria di D’Aversa tre punti importanti dopo tre sconfitte di fila. I blucerchiati battono la Salernitana in trasferta, con due gol in due minuti alla fine della prima frazione. Inizio favorevole ai padroni di casa, ma dopo esce una buona Samp, che però fatica ad essere pericolosa. Le emozioni latitano, gioco spezzettato e tanti falli a centrocampo. Nel finale match che cambia e in due minuti la Samp trova addirittura due gol. Il primo arriva su corner, con Candreva che mette dentro per la sfortunata deviazione di Di Tacchio nella propria porta. Un minuto dopo gli ospiti mettono a segno il contropiede perfetto, con Quagliarella che riparte dalla sua area, palla sulla destra per Candreva che davanti al portiere non sbaglia. Nella ripresa la Salernitana va per due volte vicina al gol nei primi minuti, ma Audero è super a tenere la sua porta inviolata.
Così senza grossi patemi gli ospiti mantengono il 2-0 finale, cogliendo la terza vittoria stagionale, un successo da cui ripartire. Male la Salernitana: il cuore non basta, pochissima qualità, e la salvezza è veramente un’utopia, anche perché la squadra sembra non possedere armi per combattere contro gli avversari.
Una partita bellissima ed emozionante a San Siro. Un’Inter determinata, convinta e grintosa per almeno 80′, vince 3-2 contro il Napoli e accorcia sulla vetta, approfittando anche dalla sconfitta del Milan a Firenze. Un match ricco di episodi e di tensione agonistica, con gli azzurri avanti al 17′ grazie a Zielinski che dal limite buca la rete, Handanovic la sfiora appena ma il tiro è forte e si insacca sulla sua sinistra. Azzurri raggiunti e ribaltati dai nerazzurri allo scadere del primo tempo: al 25’rigore realizzato da Calhanoglu su plateale tocco di braccio in area di Koulibaly, che l’arbitro prima non vede, e ammonisce anche Inzaghi che protesta vivacemente. Poi però deve correggere la sua decisione, richiamato dal VAR. Al 44′, Inter in vantaggio con gol di Perisic, poi Lautaro che conclude ottimamente un bel servizio del suo connazionale Correa al 61′. In precedenza l’infortunio di Osimhen per una testata con Skriniar, poi la perla di Mertens per riaprire la sfida. Nel finale, assalto del Napoli, che non trova il pari per casualità: testata in tuffo incredibile di Mario Rui, parata d’istinto di Handanovic che alza il pallone fino a farlo ricadere 20 cm al disopra della rete! Ci prova ancora al volo Mertens al 98′, ma il tiro è alto sulla traversa. Dopo un maxi recupero (8 minuti), l’arbitro fischia e l’Inter intasca tre punti fondamentali per tornare in corsa scudetto, ma il Napoli esce a testa alta e conferma di avere tutte le carte in regola per restare in alto, anche se non solitario.
Ultimo incontro della domenica, Genoa-Roma, primo tempo che si chiude a reti bianche, ma nel finale offre da una parte la favola, dall’altra la delusione. La favola è quella di Felix Afena-Gyan, 18 anni, autore della doppietta decisiva con cui la Roma supera per 2-0 nel finale la resistenza del Genoa. La delusione è quella di Andriy Shevchenko, che all’esordio da allenatore in Serie A esce dal campo con una sconfitta che complica ulteriormente la situazione dei liguri. Mourinho la spunta negli ultimi minuti, conquistando il quinto posto in classifica davanti a Lazio, Juventus e Fiorentina. La Roma fa la partita dall’inizio alla fine, crea diverse palle gol per passare in vantaggio e spesso chiude l’avversaria nella sua metà campo. Il Genoa di Sheva, penalizzato da troppe assenze, è invece troppo passivo. Per l’ex rossonero la missione sarà tutt’altro che semplice…
La giornata 13 si conclude lunedì con due incontri: alle 18,30 Verona-Empoli, alle20,45 Torino-Udinese
Arrivederci alla prossima, che inizierà venerdì 26 Nov. con Cagliari-Salernitana alle 20,45.