Il terzo concerto della XXXVII Stagione de “I Concerti dell’Umanitaria” sarà incentrato su un programma variegato della letteratura violinistica europea tra ottocento e novecento con brani di Grieg, Massenet, Ysaÿe, Smetana e Dvořák. A proporcelo, la violinista ceca Pavla Tesarová, già risultata vincitrice in più di trenta concorsi, tra i quali anche la 27esima edizione internazionale del Concorso di esecuzione musicale della Società Umanitaria nel 2019. Al suo fianco la pianista Rūta Stadalnykaitė.
Pavla Tesarová, Violino
Rūta Stadalnykaitė, pianista
- E. Grieg Sonata n.3
- J. Massenet Maditation
- E. Ysaÿe Obsession per violino solo
- B. Smetana From My Homeland – Andantino
- A. Dvořák Romanza
Il concerto ci propone un programma variegato della letteratura violinistica europea tra ottocento e novecento. Grieg, profondo studioso della musica romantica del vecchio continente, fu un raffinato compositore attento sia alla musica folcloristica del suo paese, la Norvegia, sia alla scrittura densa e complessa di Wagner e Liszt.
Nella sua non cospicua produzione cameristica, spicca certamente questa Sonata, ultima delle tre scritte per violino e pianoforte. La scrittura è felicemente bilanciata tra i due strumenti che dialogano di continuo
con equilibrio paritetico. Il brano è suddiviso in tre movimenti di cui il primo, Allegro molto ed appassionato, è estremamente coinvolgente con un carattere tormentato e tumultuoso. Il secondo, Allegretto espressivo alla romanza, mette in luce la grandissima abilità di melodista di Grieg ed è diviso in due parti ben distinte. La prima, dolce e cantabile, è seguita da un Allegro molto in forma di danza popolare al quale fa seguito la ripresa del tema iniziale nel registro sovracuto del violino. A chiudere quest’opera, un travolgente finale dove il richiamo agli Elfi di mendelssohniana memoria è molto evidente. Tratto dalla sua opera Thaïs, Méditation è originariamente un intermezzo strumentale che fu in seguito trascritto, tra l’altro, per violino e pianoforte. Il brano è divenuto molto famoso grazie alla sua scrittura cantabile e intima. L’indicazione agogica, Andante religioso, suggerisce un’atmosfera pacata e riflessiva. Totalmente contrastante è Obsession, parte iniziale della Sonata op, 27 n. 2 del violinista e compositore belga Eugène Ysaÿe. Dedicata al grande violinista Jacques Thibaud, questo brano inizia con una citazione bachiana tratta dalla Partita numero 3 in mi maggiore che poi si tramuta in una drammatica sequenza di note veloci, tra le quali riappaiono, come un’ossessione, frammenti del brano bachiano. Questo pezzo richiede un’alta dose di bravura da parte dell’esecutore che viene messo a dura prova dal grande virtuoso vallone. Con Smetana e Dvorak svoltiamo verso l’est europeo e precisamente in Cecoslovacchia dove i due compositori, a distanza di una ventina d’anni l’uno dall’altro, nacquero. Differente però fu lo sviluppo della loro esistenza. Mentre il primo rimase, tranne una piccola parentesi in Svezia, per tutto l’arco della sua vita nella sua patria, il secondo, intorno ai cinquant’anni, andò negli Stati Uniti dove gli fu affidata la direzione del Conservatorio di New York e dove entrò in contatto con la musica americana i cui echi si ritrovano nella Quinta Sinfonia intitolata Dal Nuovo Mondo. Il programma di oggi prevede l’esecuzione di un brano di Smetana tratto dal suo ciclo più famoso La mia Patria in cui sono presenti accenti di forte impronta etnica, mentre di Dvorak ci verrà proposta la Romanza, brano estremamente cantabile, una delle sue composizioni più celebri.
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