Per un giovane appena entrato nel mondo del lavoro, l’adesione a un fondo pensione non è sicuramente tra i primi pensieri, anche se dovrebbe esserlo per diversi motivi.
Il sistema pensionistico italiano
Il sistema pensionistico italiano ha subito numerose revisioni nel corso degli ultimi 30 anni, la più importante delle quali riguarda il graduale passaggio dal calcolo retributivo dell’assegno pensionistico a quello contributivo.
La pensione oggi viene calcolata sulla base dei contributi versati nel corso dell’intera vita lavorativa. Se a questo aggiungiamo: il progressivo aumento della durata della vita media e il fatto che il lavoro è diventato sempre più flessibile e frammentato, ne consegue che i giovani, ovvero i pensionati del futuro, non potranno contare su un tenore di vita in continuità tra lavoro e pensione, facendo quindi affidamento sul solo assegno pensionistico pubblico.
Vantaggi della pensione integrativa per i giovani
- Integrare la propria pensione pubblica di base
Il primo motivo per tutelare il proprio tenore di vita, una volta terminata l’attività lavorativa, è integrare la pensione di base. Grazie alla previdenza integrativa è possibile avere delle risorse aggiuntive che si affiancano alla pensione pubblica.
- Destinazione del TFR
Il TFR è una somma calcolata annualmente sulla retribuzione lorda di ciascun dipendente, viene accantonata dal datore di lavoro e corrisponde a circa una mensilità dello stipendio, pari al 6,91% della retribuzione lorda annua. I giovani possono decidere, fin da subito, di destinare il loro TFR a un fondo pensione per costruirsi una pensione aggiuntiva senza grandi rinunce, invece di lasciarlo in azienda.
- Trattamento fiscale favorevole
I versamenti ai prodotti previdenziali sono deducibili dal reddito IRPEF fino ad un importo massimo di 5.164,57 euro all’anno. Sempre entro lo stesso limite, è possibile portare in deduzione anche i versamenti effettuati a favore di familiari fiscalmente a carico. I rendimenti della gestione finanziaria sono tassati, con un’aliquota massima del 20%, anziché del 26%. I prodotti previdenziali sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo. La pensione integrativa percepita godrà di un regime fiscale agevolato: solo la parte di rendita che deriva dai contributi versati e dedotti ed eventualmente dal TFR versato, è assoggettata a tassazione che varia dal 15 al 9% a seconda del periodo complessivo di partecipazione a forme di previdenza integrative. La parte di rendita derivante invece da contributi non dedotti o dai rendimenti della gestione, è completamente esente da imposte.
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