Un classico della cronaca locale milanese è il pavé. Se ne parla in maniera ricorrente e poi non si combina niente.
Recordman delle chiacchiere sul pavé il Sindaco Sala. Recatosi al Salone del ciclo e motociclo ha promesso che farà una riflessione sul tema, giusto per lisciare il pelo ai ciclisti. Lo disse già nel 2016 a proposito delle bici in via Torino.
In realtà il Comune dispone delle carte per fare tutto, ma da anni non solo non decide cosa fare sul pavé ma nemmeno fa manutenzione.
Eppure esiste un “piano della Pietra” redatto nel 2006 insieme alla Soprintenza che detta i criteri per decidere dove togliere e dove mantenere i masselli. Nel 2013 fu pure approvato un mio emendamento al Piano della Mobilità che fissava il principio che il pavé andava rimosso dalle zone non centrali e non storiche ( ad es Via Leoncavallo, Rubens, Forze Armate, Montegani, Venini, Beato Angelico). Le pietre rimosse avrebbero dovuto essere usate per le nuove aree di pedonalizzazione.
Tutto é rimasto lettera morta. E così Sala continua non solo a finanziare appalti insufficienti per la manutenzione ma anche a pagare, sia pure con lentezza, cause per insidia stradale da auto e motociclisti danneggiati (un paio di milioni l’anno).
Spiace che nella città del Politecnico il Comune non sia capace di attuare un piano di buonsenso come togliere il pavé da strade di grande percorrenza e mantenerlo bene nei luoghi storici.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Il politecnico? Un covo di ecodementi…….