Che la salute abbia una valenza prioritaria soprattutto in questo periodo è ripetuto ed enfatizzato ad ogni livello, che la nuova variante faccia paura e abbia accelerato le terze vaccinazioni è un altro punto fermo per arginare i contagi e, quindi, si suppone che le collaborazioni e le disponibilità siano senza se e senza ma.
Sala però nega la riapertura di un hub negli spazi della Fabbrica del Vapore: troppi contratti in essere e un grosso giro d’affari che non può essere interrotto. Si giustifica “Non è disponibile solo per il semplice motivo che avevamo firmato dei contratti e disdire i contratti sarebbe un problema. Stiamo verificando se troviamo altri spazi, cosa che stiamo cercando di fare. Non è semplice perché tutti ci siamo messi in un mood di ripresa e quindi gli spazi sono occupati da tanti nuovi contratti. Vale per spazi pubblici come per i privati. Come l’hangar della Bicocca che era ampiamente disponibile, ma ora le mostre stanno partendo. E’ normale. Capisco benissimo Bertolaso che sta cercando di forzare: devo dire che sta facendo un lavoro importante, quando serve, lui c’è”. Comunque il no è secco.
Dalla Regione nessun commento allo sgarbo senza un’alternativa. Giampaolo Berni, consigliere (F.I) al Municipio 1 e ideatore della conversione degli spazi dismessi nel Centro culturale e sociale della Fabbrica del Vapore, ha ribadito “Sala ha il dovere di trovare altri spazi, immediatamente, se ritiene non si possa mediare una soluzione con i titolari dei contratti. Parla di strategia per la ripresa, ma vaccinarsi è l’unico modo per scongiurare un nuovo fermo per le attività produttive.”
L’urgenza dovrebbe trovare subito una soluzione o il guadagno in questo caso è prioritario?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano