Tre anni di lavori per il restauro della Sacrestia Aquilonare, situata dietro l’altare maggiore del Duomo di Milano. Un intervento che ha non solo permesso di ridare splendore ad un altra parte della cattedrale milanese, ma anche di fare nuove scoperte su quali fossero gli intenti originari dei costruttori. Le mura della Sacrestia Aquilonare furono edificate sul finire del ‘300, proprio dove si ergeva il Battistero di Santo Stefano alle Fonti, in cui Ambrogio stesso ricevette il battesimo pochi giorni prima di diventare vescovo di Milano. Il restauro appena concluso contribuisce così a svelare quale potesse essere l’aspetto della Cattedrale ai suoi albori. L’ambiente, che sarà aperto al pubblico dal prossimo 11 dicembre, si compone delle mura risalenti al XIV secolo che circondano la sacrestia e i suoi tesori artistici che attraversano i secoli, come il pavimento con motivi stellati o gli affreschi secenteschi che adornano la volta. “Abbiamo impiegato tre anni per lavorare qui, ma abbiamo scoperto tantissime realtà sia del passato, sia degli inizi del Duomo sia di quello che doveva essere”, ha spiegato l’arciprete del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo che non esita a definire la sacrestia una “testimonianza di un patrimonio storico-artistico di inestimabile ricchezza”. Interpellato poi sul ritorno dei visitatori nella cattedrale, Borgonovo ha risposto che “la risposta dei turisti è stata progressivamente in crescendo. Siamo attorno al 40% di quanto eravamo come afflusso turistico rispetto al 2019”. “È una cosa meravigliosa. È un fatto che ci dà la dimensione e l’interpretazione del perché il Duomo sia così, con le sue guglie e i suoi marmi”, ha commentato nel corso della visita alla sacrestia il presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo Fedele Confalonieri. Entusiasmo condiviso anche dall’assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli che a margine della presentazione ha affermato che “opere come questa dimostrano che tutti i luoghi della cultura nel momento in cui vengono ristrutturati, restaurati e innovati possono esercitare il ruolo di grande attrattore turistico. Di conseguenza riportare questa magnifica cattedrale alla sua dimensione originaria recuperando il suo cuore storico credo sia stata un’operazione davvero molto importante”. “Il restauro della Sacrestia Aquilonare rappresenta qualcosa di importantissimo non solo per Milano, ma per l’Italia e il mondo. È un monumento patrimonio dell’umanità, un luogo di raccoglimento e di frequentazione turistica”, ha dichiarato l’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi. Commentando il ritorno dei turisti, l’assessore ha raccomandato prudenza vista l’attuale situazione pandemica, aggiungendo però che “aprire e poter far visitare a partire dall’11 dicembre questo luogo monumentale straordinario ci permette di raccontare un altro pezzo di Milano al mondo che speriamo torni presto a frequentare in grandi numeri questi luoghi della cultura”. (mianews)
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