Lettera dal “COMITATO SI MEAZZA”: l’opinione per conservare anche il vecchio stadio

Milano

Si sono diffuse e cresciute in queste settimane, dopo la nascita del “Comitato SI Meazza” la contrarierà e le perplessità attorno alla scelta di abbattere San Siro e procedere con un piano immobiliare finanziario di cementificazione dell’area, operazione voluta dal Sindaco, sostenuto dalle due società, americana e cinese.  Parlare di Inter e Milan è una forzatura, visto che si tratta di proprietà straniere pro-tempore che certo non si identificano, in tutto e per tutto, con le due gloriose squadre calcistiche milanesi. E del resto lo stesso abbozzo di progetto è anomalo in campo europeo: le squadre tendono ad avere il proprio stadio in proprietà. Qui si vorrebbe abbattere un bene pubblico, comunale, per fare uno stadio in comproprietà, già nato vecchio rispetto ai nuovi stadi o a quelli ristrutturati e ammodernati in Europa, ma finanziato dai diritti volumetrici su aree pubbliche.  Che bisogno abbiamo di riempirci di centri commerciali (abbandonati in altri Paesi per le vendite online, le consegne a domicilio, e le difficoltà dei trasporti, oltre che per la pandemia) e di uffici (semivuoti, per l’uso diffuso di co-working e smartworking: la Commissione Europea ha mandato a casa nei rispettivi Paesi fino al 2023 tutti i 3.000 impiegati e dirigenti del Palazzo Berlaymont di Bruxelles).

Migliaia e migliaia di cittadini hanno manifestato la loro contrarietà alla operazione, esprimendo anche una voglia di partecipazione che si scontra con una ottusa chiusura del Sindaco. Un arroccamento ingiustificato del Sindaco anche di fronte al Consiglio Comunale: una posizione che combina una concezione puramente manageriale, decisoria, e autocratica, da amministratore unico di società, a un tentativo di evitare che emergano le divisioni interne alla sua stessa maggioranza, nata sulla base di un falso “ambientalismo”, più propagandato che attuato.  Un ecologista immobiliare, che si dimostra subalterno ai fondi italiani e stranieri e che si compiace dell’arrivo di fondi, attirati a Milano dagli oneri e dai diritti concessori più bassi d’Europa, a cui peraltro tutto è concesso.

In verità il Sindaco si è infilato in un “cul de sac ”, per cui reagisce male anche agli interventi sempre più numerosi di autorevoli personalità della nostra città: Massimo Moratti, Roberto Donadoni, Gianfelice Facchetti, Silvio Berlusconi, oggi Ernesto Pellegrini e Alberico B. Belgiojoso. Anche la uscita di Ignazio La Russa prende le distanze dalla scelta di abbattere San Siro.

Noi insistiamo per un dibattito pubblico, anche utilizzando lo strumento partecipativo, previsto dal regolamento comunale, della “udienza pubblica” in cui il Sindaco deve obbligatoriamente riferire al Consiglio comunale e al nostro Comitato, cha assume le vesti di un consigliere comunale.

E anche per questo chiediamo a tutti di aderire al nostro Comitato, scrivendo una mail a questo indirizzo comitatosimeazza@gmail.com.

Più numerosi siamo, più ci sono le concrete possibilità che si protegga un bene identitario della nostra città.  Oggi siamo quasi a 500 aderenti e quasi 700 followers FB: in quindici giorni abbiamo avuto oltre 48.000 contatti sulla nostra pagina Facebook e più di 8.000 interazioni, Siamo presenti su Twitter, Linkedin, Instagram, e Whatsapp.

E tutto ciò anche grazie al sostegno di Luca e di tutti gli amici di “ArcipelagoMilano”, per una battaglia che riguarda “lo Stadio Meazza in San Siro” e Milano.

 

Luigi Corbani (Arcipelago)  

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