Il freddo invernale è ormai arrivato, eppure le fotografie dei tunnel limitrofi alla Stazione Centrale di Milano sono sconfortanti. Potrebbero venire da un paese del terzo mondo e non di certo da una città che vuole essere europea.
A chi passa, ogni giorno si presenta questo triste spettacolo: senzatetto che per ripararsi dal gelo e dalle intemperie hanno eletto come loro rifugio i sottopassi della Stazione, dove, sui marciapiedi, tra lo sfrecciare delle macchine, hanno approntato giacigli di fortuna con sacchi a pelo o vecchi materassi. Sono clochard e clandestini che sopravvivono nel più assoluto degrado tra rifiuti, vecchie coperte e biancheria appesa. A poca distanza da tanta miseria i grattacieli più rappresentativi della città e i quartieri della movida.
Una grande sconfitta della tanto decantata “Milano progressista” di Beppe Sala che si scontra con l’amara evidenza di un’incapacità di far seguire fatti concreti alle ideologie e alle belle parole.
Lo sanno molto bene i residenti della zona, stanchi di segnalare le criticità e anche i disperati che, forse attratti dalla decantata accoglienza della giunta meneghina, si ritrovano a combattere contro il freddo e le fame.
E’ questo il famoso “modello Milano” targato PD? Ma certo, proprio quello che Sala pubblicizza orgoglioso a livello internazionale.
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