Politecnico. Archivio Ferrè donato all’ateneo: nasce centro ricerca innovazione

Milano

Moda, ricerca e innovazione “si incontrano” al Politecnico di Milano a cui la Fondazione Gianfranco Ferrè ha deciso di donare il grande patrimonio dello stilista scomparso nel 2007 (e che si laureò al Politecnico di Milano nel 1969) perché diventi un centro di ricerca all’interno della scuola di design dell’ateneo. Si tratta di un lascito considerevole che conta oltre 150mila schizzi e disegni, almeno 3mila capi e lo spazio espositivo in via Tortona. Per il rettore Ferrucio Resta, lo scopo di questo centro è “valorizzare una grande tradizione e un nostro grande laureato, Gianfranco Ferrè, che ha portato visione, rigore, emozione, bellezza in giro per il mondo. Ma nello stesso tempo dare la possibilità di un grande laboratorio per le studentesse e gli studenti del Politecnico di oggi e di domani”. La figura di Ferrè è molto legata all’ateneo non solo per i suoi studi in architettura, ma anche per essere stato a lungo un docente e aver formato numerose generazioni. “Noi abbiamo acquisito 150mila schizzi e disegni, tremila capi e uno spazio. Quindi un investimento importante perché vogliamo continuare a lavorare sui nostri punti di forza. La moda è un punto di forza italiano, di Milano, del politecnico e su questo continueremo ad investire”, ha detto Resta che ha aggiunto: “Non pensiamo di mettere su un museo che parla in un’unica direzione. Lo studente e la studentessa arriveranno e capiranno quali sono i percorsi che hanno portato ad arrivare a quell’artefatto e a quella bellezza, inseriti in un progetto di formazione e di ricerca. Questa è la nostra volontà finale”. Il centro intende proporre un approccio integrato che “possa esplorare tutto il potenziale dell’ibridazione tra la dimensione fisica e quella virtuale”, è stato spiegato. 

“Abbiamo posto al centro l’innovazione digitale e le industrie creative-culturali, quindi la moda che è una componente molto importante di queste industrie ed è anche profondamente legata alle radici del nostro sistema”, ha dichiarato Paola Bertola, docente di design e tra i principali sostenitori della donazione. Interpellata sugli scopi concreti del nuovo centro di ricerca, la professoressa ha spiegato che si tratterà di “raccogliere una serie di competenze del politecnico (dalla matematica all’ingegneria meccanica) con l’idea di ibridare i linguaggi e la cultura della moda con le nuove tecnologie, abbracciando quel paradigma che è stato definito di “transizione gemella” che vede nella trasformazione digitale il motore di quella che deve essere la trasformazione ecologica”. Presente in rappresentanza della Fondazione Gianfranco Ferrè la direttrice generale Rita Airaghi che pensando al legame dello stilista con il politecnico ha definito la donazione un “ritorno a casa”. “Credo che avere a disposizione un archivio così ricco sia abbastanza unico nel suo genere. Sin dall’inizio abbiamo conservato più o meno tutto. L’idea che ci sia un patrimonio così ampio e articolato che può essere letto e riletto con le nuove tecnologie fa di questa operazione un unicum”, ha aggiunto. Alla domanda se questo nuovo approccio orientato al futuro possa rilanciare la moda italiana, Airaghi ha risposto positivamente “soprattutto pensando alle nuove generazioni che recentemente sembra che seguano un po’ troppo il criterio del “va bene tutto” senza grandi distinzioni. È desiderio invece, da parte mia, che attraverso questo sistema si torni alla riflessione sul come e sul perché si fa la moda”. (nianews)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.