Buon lunedì amici sportivi, si viaggia diretti verso il giro di boa del campionato, e in alto detta legge il calcio lombardo, sull’asse Milano-Bergamo, con le tre big tutte vincenti. Sabato 3 anticipi, in campo tutte le prime 4, dal Milan all’Inter, poi Napoli e Atalanta in scontro diretto . Si inizia con la vittoria (2-0) dei rossoneri di Pioli a S.Siro sulla Salernitana. Milan sul velluto e vetta della Serie A riconquistata, almeno provvisoriamente, fino al prossimo turno. Grazie alle reti di Kessié e Saelemaekers nel primo tempo, difatti, il Milan archivia la pratica Salernitana in scioltezza e può ora concentrarsi sul Liverpool nella sfida decisiva di Champions League. Unica nota stonata, l’infortunio in avvio di Pietro Pellegri, di natura muscolare. Salernitana davvero inconsistente a Milano e incapace di creare reali grattacapi al “Diavolo“.
A ruota, dopo il Milan, è l’Inter a suonare la grancassa all’Olimpico, contro una Roma battagliera negli intenti ma impoverita nella consistenza del reparto offensivo, e le assenze di El Sharawy, Abraham, Karsdorp, Pellegrini e Spinazzola, pesano. In pratica uno scontro impari, perché se l’Inter è quella che si vede ormai da diverse partite e in particolare sabato, affrontarla con la miglior formazione è già complicato, ma come ha fatto la Roma diventa improbabile anche un pareggio. Gli uomini di Inzaghi hanno dominato quasi ininterrottamente i 90′, lasciando ai giallorossi soltanto le briciole di un paio di vere occasioni, sventate comunque dalla solidità di una difesa che sta diventando problematica per gli avversari. Inizia al 15′ lo show interista, con un gol di quello che ormai è “il solito” ottimo Calhanoglu. E lo fa addirittura direttamente da calcio d’angolo, infilando il pallone tra le gambe di Rui Patricio, dopo una mancata deviazione di testa di Zaniolo. Gol che sblocca il match quasi ineluttabile, visto quello che l’Inter combina in campo.
Infatti, arriva il raddoppio con il classico gol dell’Ex: Edin Dzeko, che raccoglie e scaraventa in porta un pallone di Calhanoglu, servito da Bastoni. Grande azione, impeccabile conclusione del centravanti bosniaco. E stavolta la partita la chiude davvero, l’Inter, al 38′ finalmente Dumfries su cross al bacio di Bastoni: l’olandese si lancia in tuffo e lascia di stucco Rui Patricio, impotente sulla conclusione del nerazzurro. 3-0 e fine del discorso. Ripresa che dice ben poco, Inter che controlla senza alcun problema qualche tentativo giallorosso, sempre più timido, e di certo è già con la mente all’impegno di Champions a Madrid. Intanto, visto il risultato di Napoli, lo scavalca e si piazza in seconda posizione ad un solo punto dal Milan, tornato capolista.
Lo spettacolare gol in tuffo di Dumfries,
che fissa il 3-0 dell’Inter sulla Roma
E in conclusione della serata, ecco nuovamente sugli scudi l’Atalanta. Al termine di una partita clamorosamente bella e avvincente, la Dea espugna il “Maradona” al cospetto di un Napoli privo di tutti i suoi uomini migliori (Koulibaly, Fabian Ruiz, Osimhen, Insigne, Manolas e Anguissa): prima Malinovskyi, poi partenopei avanti con Zielinski e Mertens. Controsorpasso atalantino firmato Demiral-Freuler: 2-3. Per lo scudetto c’è anche la banda di Gasperini, per una classifica che, nelle prime quattro posizioni, recita così: Milan 38 punti, Inter 37, Napoli 36, Atalanta 34. Nota a margine, immagine da encomio dei sostenitori partenopei, che nonostante la sconfitta hanno tributato un lungo e fragoroso applauso alla squadra, che ha dato tutto in campo nonostante le pesantissime defezioni.
Sotto le prime della classe si assesta la Fiorentina. Nona vittoria stagionale per gli uomini di Italiano, che escono vincitori dal difficile scontro con il Bologna. Primo tempo a firma principalmente viola: i toscani appaiono più in palla fisicamente e impongono la propria intensità, trovando con Maleh il vantaggio alla mezz’ora abbondante. E’ folgorante però il pari di Barrow in chiusura di frazione: pennellata splendida di Svanberg, che disegna un assist al bacio che l’attaccante rossoblù converte in un sinistro implacabile all’incrocio dei pali. Nel secondo tempo salgono in cattedra gli ospiti, che mettono la freccia grazie alla splendida punizione di Biraghi e al solito Vlahovic, perfetto dal dischetto del rigore. Finale 2-3, inutile il gol di Hickey, che prova a riaccendere il finale per i rossoblù ben imbeccato da Orsolini. La Fiorentina ritrova il successo in trasferta e scavalca al 5° posto: ora a Firenze si sogna davvero l’Europa.
Al Penzo di Venezia va in scena un’altra partita da ricordare a lungo, con i lagunari avanti di tre reti all’intervallo e incredibilimente sconfitti al 90′. Il derby veneto, Venezia-Verona, una partita pazza dai due volti, se lo prende un Verona abulico nella prima frazione, ma capace di tutto nella ripresa, fino a confezionare una rimonta fantastica. Segna Ceccaroni, raddoppia Crnigoj, quindi il tris di un dominante Henry. Il tutto in 27 minuti. Sembra finita ma non è così, il Verona trova la forza e la speranza con un’autorete dello stesso Henry, accorcia ulteriormente con un rigore di Caprari e, in 11 contro 10 per l’espulsione di Ceccaroni, trova il 3-3 e il 3-4 finale con una doppietta del solito Simeone. Verona momentaneamente sopra la Lazio , mentre i lagunari di Zanetti, che si erano illusi di poter operare un discreto scatto salvezza, restano invischiati nel mucchio della zona più calda.
Lo Spezia si illude, prima che Raspadori entri dalla panchina in modalità fenomeno e rialza il Sassuolo sul 2-2 con una grande doppietta. I liguri vanno avanti nel primo tempo con Manaj, raddoppiano in avvio di ripresa grazie a Gyasi (e alla dormita neroverde) ma poi devono fare i conti con Giacomino, che entra all’intervallo e cambia la partita: prima destro vincente da pochi passi, poi grande stoccata dal limite dopo un’azione personale. Un pareggio che tutto sommato può andare bene a Thiago Motta: nel finale il Sassuolo spinge con insistenza per la vittoria e lo Spezia non ne ha più.
Dopo quasi 30 giorni senza vittoria (2 sconfitte, 1 pari), la Lazio esce dal Ferraris di Genova con tre punti che vogliono dire tanto a livello emotivo. I biancocelesti battono la Samp per 3-1 e mettono fine ad un momento difficile, rilanciandosi anche in chiave Europa League (-2 dalla Fiorentina). I blucerchiati, invece, rimangono impantanati al 15° posto, si fermano per la nona volta in campionato e conservano solo 5 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Situazione grigia. A segno Milinkovic-Savic (poi espulso nel secondo tempo), Immobile (doppietta) e Gabbiadini allo scadere.
La Juventus batte 2-0 il Genoa allo Stadium, raccoglie la quarta vittoria nelle ultime 5 uscite di campionato e si issa al quinto posto in campionato a 27 punti (a braccetto con la Fiorentina) scavalcando la Roma di Mourinho. La zona Champions, ad ogni modo, dista ancora 7 lunghezze. A decidere la contesa (mai in discusione) il clamoroso gol olimpico di Cuadrado al 9′ e la rete di Dybala all’82’. In mezzo, tante palle-gol sprecate. O, meglio, un Sirigu superlativo, che ha tenuto in piedi il Genoa per 70′ buoni. Rossoblù che restano terzultimi a 10 punti, ora devono pensare al derby con la Sampdoria.
La 16a si chiude lunedì con gli ultimi 2 incontri, alle 18,30 Empoli-Udinese e alle 20,45 Cagliari-Torino
Buona settimana ai lettori e arrivederci al prossimo turno.