Samuele Piscina (LEGA): “Piano Aria e clima: nuove gabelle, ciclabili e guerra alle auto. Sala pensi ai meno abbienti”

Milano

“Cambia l’Assessore, ma non la solfa! Con il piano Aria e clima si torna alla normalità meneghina targata Sala, con nuove gabelle per i cittadini e la guerra ai veicoli”, denuncia Samuele Piscina, Consigliere Comunale e Vicecommissario Lega Milano, in seguito alla commissione tenutasi ieri sera sull’adozione del piano.

“Tra le osservazioni inserite dalla Giunta di sinistra nel piano, infatti, salta all’occhio l’estensione della sosta a pagamento all’intera città con la contestuale rimodulazione al rialzo delle tariffe, la riduzione della sosta privata in strada, l’estensione di Area B, nuove ZTL e nuove piste ciclabili. A ciò si aggiunge l’ormai fantasiosa riapertura dei navigli che porterebbe in via Melchiorre Gioia alla soppressione di migliaia di posti auto e all’intasamento di una delle principali arterie cittadine”. “Tartassare i cittadini con nuove gabelle ai possessori di autovetture sicuramente non porta alcun beneficio per la cittadinanza, anche e soprattutto in considerazione del fatto che le autovetture contribuiscono in minima parte all’inquinamento atmosferico, come dimostrato durante il lockdown quando tutti i cittadini non potevano uscire di casa e i livelli del PM10 erano comunque oltre soglia. Anzi, queste misure vanno a colpire i cittadini meno abbienti che non possono cambiare la propria autovettura o che comunque hanno la necessità di muoversi in città per motivi di lavoro o familiari. Sala ha il suo autista che lo porta avanti indietro, ma esistono genitori che lavorano a Rogoredo e devono recuperare i bambini piccoli in Quartiere Adriano in tempi record, artigiani che sono evidentemente impossibilitati a portare il materiale edile in metropolitana, persone con difficoltà motoria che devono essere accompagnati dalle proprie famiglie. Inoltre, con la realizzazione di nuove piste ciclabili come quella folle di viale Monza, è facile prevedere un contestuale aumento del traffico e quindi dell’inquinamento a fronte dell’inutilizzo delle stesse”. “Infine, trovi la sorpresa che non ti aspetti: è stata rigettata l’osservazione che proponeva di concedere nuovi incentivi cittadini per la mobilità elettrica. Questa scelta va evidentemente a sancire la guerra alle autovetture, che siano elettrificate o a combustione fossile, da parte della Giunta milanese, come ribadito in un’osservazione, anch’essa inclusa nel piano, che punta a invertire il punto di vista bici/auto”. “Mi chiedo Sala in che mondo viva”, conclude l’esponente leghista. “Mentre i milanesi cercano di uscire dalla crisi, il Sindaco li massacra di tasse, costringendoli a comprare posti auto che non possono permettersi, già oggi in numero insufficiente in città. Sala pensa che l’automobile possa essere messa in tasca come nei cartoni animati, o vive sul pianeta terra? Pensi piuttosto a incentivare l’uso dei mezzi pubblici abbassando le tariffe che le ultime 2 giunta Pisapia-Sala hanno fatto schizzare alle stelle, offrendo finalmente un’alternativa credibile ai cittadini. Bisogna sicuramente migliorare la qualità dell’aria in tutta la pianura, ma è necessario farlo con consapevolezza, scienza e collaborazione istituzionale, non con spot elettorali dimenticandosi di chi è più in difficoltà!”.

 Samuele Piscina (Lega)

 Consigliere Comunale di Milano

1 thought on “Samuele Piscina (LEGA): “Piano Aria e clima: nuove gabelle, ciclabili e guerra alle auto. Sala pensi ai meno abbienti”

  1. Con l’aumento dell’età media della popolazione e gli acciacchi relativi, non è necessario essere invalidi al 100% per dover ridurre al minimo gli spostamenti a piedi o con i mezzi pubblici, quando la bicicletta non è assolutamente un’alternativa.
    Abbiamo costruito la nostra vita urbana grazie anche alla comodità del trasporto privato. Certo c’è chi ne abusa, ma, per ora, esiste ancora la libertà dei cittadini. Purtroppo questa libertà sarà ristretta per decreto comunale plasmata sulle ideologie del green washing.
    L’unica possibiltà, visto l’esito delle elezioni, è la rivolta modello ‘no mask’.

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