Dopo controlli alle fermate dei mezzi pubblici e in Centrale, sono stati notati parcheggiatori abusivi e ubriachi che molestavano passeggeri e turisti in Centrale. Una forma di illegalità in guanti bianchi, si direbbe, ma estremamente inopportuna.
Il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, ha emesso 21 Divieti di accesso alle aree urbane (il cosiddetto Daspo urbano) della durata di un anno nei confronti di venti parcheggiatori abusivi abituali, e altri 26 a persone moleste e o ubriache che infastidivano passeggeri e turisti alla stazione Centrale e alle fermate della metropolitana. Lo ha riferito in una nota la questura del capoluogo lombardo, spiegando che i provvedimenti sono stati presi “in considerazione dell’esponenziale incremento per l’approssimarsi delle festività di fine anno delle presenze dei cittadini nelle vie e nelle infrastrutture ferroviarie e della metropolitana, per garantire la libera fruizione delle aree urbane e arginare forme di illegalità che possano anche mettere a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica”.
I parcheggiatori abusivi hanno tra i 33 e i 90 anni ed erano già stati raggiunti da sanzioni di tipo amministrativo e penale. Come rilevato dai vigili del Nucleo tutela trasporto pubblico, “operavano in alcuni punti strategici e ricchi di attività commerciali quali la zona Garibaldi e corso Como, i bastioni di Porta Volta, la zona Sempione, aree interessate da manifestazioni sportive come San Siro, aree di parcheggio vicine ai più importanti cimiteri, ospedali, infrastrutture di interscambio della rete di superficie e metropolitana e di trasporto pubblico come la stazione Centrale”.
I 26 Divieti di accesso alle infrastrutture di trasporto ferroviarie e metropolitane, sono stati disposti a seguito dell’attività svolta dagli agenti della Polfer e della Polmetro nei confronti di 16 donne e 10 uomini di varie nazionalità, tra i 19 e i 59 anni, “che impedivano la libera fruizione della stazione Centrale e della linea metropolitana, quando, anche in stato di ubriachezza e con fare molesto, chiedevano offerte di denaro a cittadini e turisti in transito impedendo loro anche l’accesso ai servizi igienici pubblici: condotte queste che, spesso, erano azioni di disturbo finalizzate alla commissione di reati predatori”.
A Milano l’insicurezza dilaga.