Il grattacielo bruciato in via Antonini e la beffa del Comune: i condomini devono pagare l’Imu seconda casa

Milano

La spiegazione del Comune: l’incendio rende gli appartamenti inagibili come dimora, per il 2021 vale dunque l’aliquota della seconda abitazione ridotta del 50%

Da non credere, ma con questa amministrazione può succedere, senza un cedimento di comprensione. La notizia è del Sole 24 Ore “Quello del grattacielo bruciato a Milano si sta trasformando in un paradosso burocratico, come se non bastasse il fatto che 80 famiglie, dallo scorso 29 agosto, hanno perso le loro abitazioni con tutto ciò che contenevano, probabilmente a causa di un incendio provocato da una sigaretta su cui la procura di Milano sta ancora indagando.” Ed ora “I condomini hanno appena ricevuto un’amara delucidazione sull’Imu dal Comune di Milano: anche nel 2021 dovranno pagarla. Ma c’è di più: visto che l’incendio non rende gli appartamenti agibili come prima abitazione, scatta l’aliquota della seconda casa, scontata del 50% visto l’accaduto. Il risultato è paradossale: le famiglie che non pagavano Imu in quanto vivevano nella casa in cui erano residenti, ora, dopo l’incendio, devono pagarla almeno in parte.”

Le pseudo chiarificazioni del Comune sono un inno alla insensibilità e al menefreghismo «l’attuale normativa Imu stabilisce per i fabbricati inagibili la riduzione della base imponibile del 50%, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussiste la condizione; questo anche per gli immobili che costituivano abitazione principale del soggetto, prima dell’evento. L’incendio, comportando l’inagibilità dell’immobile, ha fatto venir meno il requisito della dimora previsto dalla norma. Pertanto, per l’anno 2021, a partire dalla data dell’evento, in assenza di specifici interventi normativi statali, il tributo è dovuto nella misura ridotta del 50%». Quasi una provocazione.

Anna Ferrari

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