Alle prime ore della mattina del 17 dicembre 2021, i Carabinieri della Compagnia di Legnano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio, per detenzione e spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, nei confronti di due italiani di 56 e 53 anni, entrambi pregiudicati. L’indagine ha tratto origine dell’attività investigativa avviata per identificare l’autore degli spari d’arma da fuoco che il 9 gennaio 2021 e la notte tra il 9 e il 10 maggio 2021 avevano colpito un’abitazione di Robecchetto con Induno, senza provocare feriti. Le indagini innescatesi dopo il primo episodio, suffragate dall’analisi di numerosi tabulati telefonici, si erano concentrate sul 56enne il quale, però, proprio dal 9 gennaio 2021 si era trasferito, senza alcun motivo apparente, nella provincia di Vicenza. Successivamente, la notte tra il 9 e il 10 maggio 2021, ignoti, a bordo di uno scooter mai identificato, avevano esploso dei colpi di arma da fuoco in rapida successione all’indirizzo della medesima abitazione ed i rilievi tecnici eseguiti avevano consentito di accertare che era stata utilizzata una mitragliatrice di produzione sovietica, verosimilmente un kalashnikov.
Sin da subito le dichiarazioni delle vittime e le attività tecniche svolte sull’utenza telefonica del 56enne, avevano permesso di accertare uno stretto legame tra l’uomo ed un 47enne della zona, soggetto conosciuto per la personalità violenta, che il 22 maggio 2021 era stato arrestato il flagranza di reato per la detenzione di un revolver calibro 38 special con matricola abrasa e oltre 70 cartucce ed il successivo 04 agosto era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lo stesso si era poi assunto la paternità delle esplosioni d’arma da fuoco contro l’abitazione di Robecchetto con Induno, a suo dire mosso da motivi di gelosia per aver ritenuto il figlio del proprietario dell’abitazione, amante della propria compagna. Nel corso delle attività d’indagine, volte anche a verificare le dichiarazioni rese dal 47enne, sono emersi legami con alcuni personaggi coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina nella zona di Robecchetto con Induno e dei Comuni limitrofi ed in particolare con i due odierni arrestati, inseriti appieno in un collaudato circuito di spaccio e con ruoli ben definiti. Si è accertato infatti che il più giovane si occupava della consegna materiale dello stupefacente agli acquirenti mentre l’altro assumeva le decisioni più rilevanti e gestiva le risorse materiali ed i capitali finanziari. Entrambi gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
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