Movida a Milano, un 2021 segnato da degrado, violenza e criminalità

Milano

Dopo l’ultimo lockdown, è diventato sempre più difficile tenere sotto controllo la movida a Milano. Se durante la Prima repubblica si parlava di “Milano da bere”, oggi si parla invece di Milano come capitale della “mala movida”.

In contemporanea ad un graduale ritorno alla normalità, sono tornati a galla anche i problemi legati agli episodi di “mala movida”, con un incremento sempre più significativo di risse, furti, rapine, reati, accoltellamenti, pestaggi, pistolettate, problematiche riguardanti l’uso di sostanze stupefacenti e l’eccessivo consumo di alcolOgni venerdì e sabato sera, infatti, il pronto intervento è ormai costretto a lavorare più del dovuto per poter prestare soccorso a tutti coloro che lo necessitano a causa della movida notturna a Milano. Per fronteggiare l’abuso di alcol e di stupefacenti, lo scorso settembre è stato inoltre firmato in prefettura un nuovo protocollo “per la promozione di azioni a favore dei più giovani negli ambiti della movida”, ai fini della “promozione di una cultura del divertimento sano, che si distingue dall’abuso di alcol e dal consumo di sostanze stupefacenti, anche grazie a una attivazione di crescente protagonismo dei giovani nella animazione di luoghi e stili di divertimento creativi, con l’impegno degli esercizi per l’impiego di addetti di vigilanza sussidiaria con idonea qualificazione con compiti di osservazione, prevenzione, dissuasione ed eventuale segnalazione alle Forze dell’ordine. Fermo restando che a tali figure non è attribuibile alcuna azione di intervento diretto”.

Come affermato dal sindaco Beppe Sala, tutte le zone della movida notturna a Milano, come quelle della Darsena e quella dei Navigli, sono attualmente sottoposte a maggiori controlli e l’asporto di alcol dopo la mezzanotte è ormai vietato, come accadeva già in corso Garibaldi. La situazione, però, è più difficile di quanto appare, a causa dei market aperti 24h e dei venditori abusivi di bevande alcoliche. Il Comune, quindi, non riesce ancora ad avere il totale controllo sulla movida a Milano.

Milano, città con il più alto tasso di criminalità

Il Sole24Ore ha elaborato l’indice della criminalità delle province italiane tenendo conto delle denunce registrate durante il 2020 in relazione al totale dei reati commessi sul territorio. Milano si è aggiudicata il primo posto come città con il tasso di criminalità più alto, con 4.866,3 denunce ogni 100.000 abitanti, per un totale di 159,613 denunce. Al secondo e terzo posto invece due città dell’Emilia Romagna, rispettivamente Bologna, con 47.192 denunce (4.636,6 ogni 100.000 abitanti), e Rimini, con 15.642 denunce (4.603,4 ogni 100.000 abitanti).

Tra i dati riportati dal Sole24Ore sulle denunce registrate a Milano:

  • 641 sono state per truffe e frodi informatiche;
  • 443 per furti;
  • 526 per furti con strappo;
  • 188 per furti di autovetture;
  • 769 per furti in esercizi commerciali;
  • 940 per furti con destrezza;
  • 559 per furti in abitazione;
  • 568 per rapine;
  • 147 per incendi;
  • 416 per violenze sessuali;
  • 778 per l’uso di sostanze stupefacenti;
  • 10 per omicidi volontari;
  • 42 per tentati omicidi.

Il capoluogo lombardo si è quindi distinto rispetto alle altre città italiane soprattutto per le denunce di furto, risulta come seconda città in Italia per furti in negozio e terza per rapine. Le truffe e le frodi informatiche si rivelano inoltre un fenomeno preoccupante e in costante aumento.

La maggior parte dei reati avviene proprio nelle zone della movida a Milano, tra cui DarsenaNaviglivia Lecco e la zona compresa tra Viale Tunisia e Porta Venezia. Beppe Sala è consapevole che “la maggior parte dei fatti che turbano la quiete pubblica e portano a momenti di violenza avviene di sera o di notte” e che sono necessarie nuove misure di controllo da parte della polizia locale nelle aree della movida notturna a Milano.

Il Far West dei Navigli

Oggi le aree della movida a Milano sottoposte a situazioni di degrado sono sempre più numerose: non riguardano più solo i Navigli, ma abbracciano ormai l’intera città. Tra le aree interessate alla movida a Milano possiamo citare Porta Venezia, il quartiere Isola, Darsena e Navigli, Colonne S. Lorenzo, Città Studi, Corso Como e Corso Garibaldi, Brera, San Siro, Arco della Pace, Idroscalo, Nolo, Tortona, Via Valtellina, Duomo-Mercanti, Monte Grappa, Milano Bicocca, Via Rosales e Via Sottocorno, Paolo Sarpi e Piazza Leonardo Da Vinci. Il quartiere della Darsena è diventato una vera e propria piattaforma di sfogo ed esemplificativo di certi comportamenti della movida a Milano. A sottolinearlo è anche un dipendente di McDonald’s, che dichiara di aver paura ad uscire dal negozio alla fine del turno di notte per temere di essere aggredito senza alcun motivo. Un anziano residente in piazza Ventiquattro Maggio ha dichiarato che, una notte di ottobre tra sabato e domenica, sentiva “un casino pazzesco fuori, giù in strada. Il consueto circo, la consueta anarchia. Ho guardato alla finestra. Sono rimasto lì un po’ di minuti. A un certo punto, ho visto ’sta scena. Dei ragazzini sono corsi sul tram e hanno iniziato a tirare bottiglie dai finestrini contro altri ragazzini i quali, a loro volta, hanno risposto al lancio con un lancio. Mi pareva, quel tram, la diligenza del vecchio West assaltata dai banditi”. Nemmeno l’arrivo delle pattuglie della polizia o dei carabinieri riesce a porre fine alle risse, anzi: anche le forze dell’ordine fanno estremamente fatica a riportare la quiete. Sembra come se le zone della Darsena e dei Navigli siano considerate un luogo a parte della movida a Milano, aree che non debbano essere disturbate e in cui è possibile ogni sorta di sfogo sociale senza alcun arbitrio. (fonte Mi-Tomorrow)

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