Il Ministero della salute ha ritenuto opportuno divulgare che cosa si intende per “contatti stretti” e senz’altro sarà utile per prendere consapevolezza che il contagio può sempre nascondersi dietro l’angolo.
In una Milano in cui i contagiati crescono in modo significativo, il video e l’illustrazione possono invitare alla somma prudenza prima e dopo il contatto. La psicosi che si è creata, le corse convulse ai tamponi, l’urgenza messa in campo dalla Regione, le parole dei media ne fanno una città kafkiana, sbandata, ma anche irrazionalmente paurosa.
Scrive Nicola Porro “Il professor Zangrillo torna a criticare le restrizioni imposte dal governo per contenere la diffusione dei contagi con un tweet: “200 metri di coda per alimentare le casse delle farmacie, il terrorismo giornalistico e certificare la morte del Paese”. Con queste parole il primario di Rianimazione del San Raffaele descrive la situazione attuale piena di disagi per la popolazione, costretta a distanza di due anni dall’esplosione della pandemia a subire restrizioni delle libertà di ogni tipo.
Non è la prima volta che Zangrillo si scaglia contro determinate imposizioni, infatti, il 23 dicembre scriveva su twitter: “Quando il Paese sarà irrimediabilmente distrutto ne chiederemo ragione agli “scienziati” e ai giornalisti innamorati del #Covid19”. Ed il 18 dicembre dichiarava: “A Milano gli assembramenti sono creati da persone in attesa di tampone fuori dalle farmacie. La paranoia da contagio, creata dai media, è una malattia incurabile”.
Dalle parole di Alberto Zangrillo emergono dunque diversi inviti a cambiare rotta per la gestione della pandemia, dall’informazione alla politica. Queste misure creano comunque assembramenti secondo Zangrillo ed alimentano paranoie e paure che rischiano di radicarsi nella popolazione.”