Esco di casa di buonora con la mia cana. Oggi si sta benissimo, non fa freddo, menomale che c’è ancora qualcuno che usa la sua vecchia Daf e innalza ogni giorno la temperatura della Terra. Scavalco un mucchio di residui di botti di capodanno, in teoria vietati e mi viene da ridere a pensare al tempo impiegato per emettere la relativa ordinanza. Avranno lavorato anche di notte e si saranno pure meritati gli straordinari. Devo però stare concentrato perché per terra è pieno di vomito e diarrea. Succede a capodanno. Cambio marciapiede perché non voglio che la cana pesti i numerosi cocci di vetro delle bottiglie di birra frantumate al suolo. Sotto i portici e nei dehors, sacchi a pelo e coperte riparano decine di corpi abbandonati al suolo.
In una aiuola qualcuno ha smaltito un carico di pellet bruciato. Gli alberi nei vasi sono morti da tempo. Gli scarabocchi sui muri mi accompagnano per tutto il giretto, sino a che spariscono dalla mia vista come per incanto perché vengono nascosti da una coda infinita di persone da Porta Venezia a viale Regina Giovanna. Saldi? No, sono tutti in coda per i tamponi. Milano è in cima alla lista delle città italiane come qualità della vita. Auguri!
Post di Enrico Pluda
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