Buon lunedì amici sportivi, anche questa puntata è stata minacciata dal Coronavirus, ma alla fine si registra un rinvio a martedì 11 per Cagliari-Bologna e lunedì 10 sera andranno in campo Torino e Fiorentina.
Si inizia alle 12,30 con Venezia-Milan, coi rossoneri che fanno uno squillo ai cugini dell’Inter, impegnati più tardi con la Lazio. Due lampi, uno per avvio di tempo, e il pranzo del Milan diventa una merendina. Ibrahimovic, dopo 2 minuti, su assist di Leao, poi Theo Hernandez, in fuga a sinistra, 3 minuti dopo l’avvio del secondo tempo. Venezia steso, rimasto poi in 10 per la follia difensiva di Svoboda colpevole evidente di 2 dei 3 gol del Milan: ci mette la manina e causa il terzo gol su rigore. Giornata da incorniciare per i rossoneri, che in attesa dell’Inter tornano così in vetta al campionato per qualche ora, sorridendo anche dal punto di vista dell’organico. Difesa a parte, infatti, l’infermeria, nota dolente fin qui, è praticamente svuotata. Sulla sponda Venezia invece classifica che inizia a preoccupare. Dopo un gran avvio, i lagunari infilano la settima partita senza vittoria, solo due punti qui al Penzo.
Squilli di tromba del Sassuolo che vince 5-1 a Empoli: per i neroverdi di Dionisi, che ritrovano il successo dopo 3 partite, vanno a segno Berardi su rigore e gli scatenati Raspadori e Scamacca che firmano una doppietta ciascuno. Secondo passo falso consecutivo in casa invece per i toscani di Andreazzoli, cui non basta il gol del momentaneo 1-1 firmato da Henderson. Partita molto divertente ed equilibrata fino al 60′, poi l’Empoli resta in dieci uomini per l’espulsione di Viti (due gialli rimediati in una manciata di secondi) e il Sassuolo dilaga nell’ultima mezz’ora.
A Udine, altra cascata di gol nel sacco della squadra di casa. E’ tornata infatti l’Atalanta di Gasperini e lo ha fatto alla sua maniera, sotterrando i bianconeri dell’Udinese con un tennistico 6-2.
Tutto facile per l’Atalanta che si prende 3 punti al Friuli contro un’Udinese in piena emergenza, con 12 giocatori out per Covid. In circa 20 minuti la partita è già chiusa con le reti di Pasalic e Muriel, i bianconeri accennano una reazione ma vengono freddati dal tris firmato Malinovskyi in chiusura di tempo. Un tiro di Molina deviato da Djimsiti rianima i padroni di casa, ma ci pensa Muriel a chiudere i conti completando la sua doppietta. Girandola di gol nel finale: Beto si conferma prolifico all’88’, negli ultimi 3 minuti Maehle e Pessina chiudono il set a favore dell’Atalanta.
Il Napoli supera la Sampdoria con un solo gol di scarto, ma quello che abbiamo visto al “Maradona” è stato un match a senso unico. La squadra di Spalletti, nonostante le numerose assenze tra covid e Coppa d’Africa, a cui si è aggiunto il problema Insigne, uscito alla mezz’ora del primo tempo per un problema fisico, ha comunque dominato. Ha alzato il ritmo e lo ha abbassato, utilizzando la palla a piacimento. La Samp ha avuto un sussulto all’inizio della ripresa, quando D’Aversa, disperato, ha mandato in campo tutto il potenziale offensivo, ma i suoi ragazzi non hanno praticamente mai calciato verso la porta di Ospina.
Per gli azzurri è il secondo risultato utile consecutivo, dopo il pari di Torino, mentre per la Samp, sempre più inguaiata nella lotta per non retrocedere, è la seconda sconfitta filata. D’Aversa, pur non manifestando sintomi di inquietudine, è possibile che stia meditando sulla solidità della sua panchina.
All’Olimpico succede di tutto: è la Juve a spuntarla sulla Roma nello scontro diretto per la zona Champions, con un 4-3 ricco di episodi ed emozioni. Al 53′ il punteggio è 3-1 per i giallorossi, che dopo l’1-1 all’intervallo (reti di Abraham e Dybala) staccano i bianconeri grazie al gol di Mkhitaryan e alla perfetta punizione di Pellegrini. Sembra finita, ma accade l’incredibile: Locatelli, Kulusesvki e De Sciglio ribaltano tutto, dal 70′ al 77′. C’è spazio per altre emozioni: all’83’ Pellegrini ha il rigore del 4-4 per mano di De Ligt, ma Szczesny para un tiro parecchio squinternato e centrale. Juve in dieci per espulsione dell’olandese, che salterà la Supercoppa, come Cuadrado, ma la Roma non sfonda: Juventus a quota 38, giallorossi fermi a 32.
Lo Spezia vince (1-0) a Marassi, (prima volta nella sua storia), dominando un Genoa poco pericoloso per 70′ di gioco, fino all’ingresso troppo tardivo di Caicedo e Pandev. La partita si sblocca al 13esimo minuto con un rasoterra preciso di Bastoni su assist di Verde. Lo Spezia continua a spingere e a rendersi pericoloso con Verde e Manj. Nella ripresa Tassotti inserisce Pandev, Rovella e Caicedo ed il Genoa alza il proprio baricentro, senza però mai mettere in serio pericolo la porta difesa da Provedel.
In virtù di questo risultato i ragazzi di Thiago Motta salgono a quota 19, a +7 sul sempre più a rischio Genoa di Shevchenko.
Avanza la lega lombarda del pallone, dopo Milan e Atalanta anche l’Inter non fallisce la prima vittoria del 2022, e lo fa con la solita grinta domando una Lazio che, in qualche occasione, ha messo un pizzico di batticuore ai difensori di Inzaghi, soprattutto in occasione del pareggio di Immobile. Prima di questo episodio di disattenzione, insolito per la terna difensiva dell’Inter, c’era stato al 18′ il bel gol (annullato dal VAR per offside millimetrico) di Lautaro, servito da Sanchez, e il nuovo tentativo dello stesso argentino, su gran servizio di Dumfries, fallito di un soffio per un prodigioso riflesso di Strakosha. Il portiere laziale respinge d’istinto con una manata il tiro al volo di Lautaro, il pallone sembra uscire dalla porta invece di entrare. Ma il vantaggio, poco dopo, è opera di uno dei difensori nerazzurri col vizietto di inserirsi pericolosamente in avanti, Bastoni, che cattura un pallone danzante 5-6 metri fuori area e scaglia un potente sinistro che si insacca a fil di palo sulla sinistra di Strakosha. Dura però soltanto 5 minuti il vantaggio interista, che svanisce per una sventatezza difensiva. lmmobile, stranamente lasciato libero di approfittare di un’uscita a vuoto di Handanovic, mette a segno il suo 15 gol in stagione, interrompendo la serie di 8 partite dell’Inter a rete inviolata. La squadra campione d’Italia non si disunisce e nella ripresa riprende a macinare gioco, costruisce un’altra doppia clamorosa occasione al 64′ con Dumfries e Perisic, salvataggi miracolosi di Strakosha e Luiz Felipe, ma pochi minuti dopo arriva nuovamente al vantaggio, stavolta definitivo, con un altro ariete della difesa, Skriniar, che incorna imperiosamente sotto la traversa al 67′. Inzaghi ritrova la vetta, persa momentaneamente nel pomeriggio per la vittoria del Milan a Venezia, e attende anche la decisione del giudice sportivo sulla partita di Bologna. 3-0 a tavolino o ripetizione, sono comunque altri 3 punti teoricamente ancora a disposizione dell’Inter per ripristinare il vantaggio in classifica prima della sosta natalizia.
La Salernitana espugna Verona con un 2-1 d’oro e torna a pensare concretamente alla salvezza. La formazione di Colantuono segna un gol per tempo, entrambi su calcio piazzato: prima con Djuric su rigore (fallo dubbio di Gunter su Gondo) e poi con una stupenda punizione all’incrocio di Kastanos. Nel mezzo è Lazovic a trovare il punto del momentaneo 1-1. E nel finale viene espulso Ilic, reo di aver applaudito ironicamente l’arbitro Dionisi. È un successo che ci sta, perché la Salernitana, senza Ribery e senza un esercito di positivi al Covid, si copre in maniera organizzata e solida, impedendo all’Hellas di esprimere il proprio gioco. E ora in classifica si riapre tutto: la Salernitana conquista la terza vittoria in campionato, la seconda esterna, e si porta a -6 dal quartultimo posto del Venezia, ma con una gara in meno rispetto ai lagunari e lo scontro diretto in casa.
E’ tutto per la 21a, arrivederci alla prossima con 3 anticipi sabato 15: Sampdoria-Torino e Salernitana-Lazio alle 18, Juventus-Udinese alle 20,45. Sempre Covid permettendo…