Costa d’accordo con Bassetti: “Potrebbe cessare il bollettino ogni giorno: così com’è non ha senso”

Attualità

Il bollettino che ci accompagna tutti i giorni da due anni a questa parte, potrebbe presto cessare di esistere, almeno nella forma in cui siamo stati abituati a conoscerlo. L’appello di Matteo Bassetti è stato subito accolto da Andrea Costa: il sottosegretario alla Salute ha condiviso la stessa posizione sul bollettino, che così com’è non ha senso, dato che il numero di contagi provoca solo ansia ma non restituisce la reale situazione epidemiologica.

“Condivido la posizione di Bassetti – ha dichiarato all’Ansa  Costa all’Ansa – circa l’inutilità di un report giornaliero dei contagi, perché il numero dei contagi di per sé non dice nulla. Da parte mia ho proposto anche al ministro della Salute di fare una riflessione sull’attuale sistema di report e la mia posizione è condivisa dal mio partito Noi con l’Italia. Mi auguro che possa diventare maggioritaria all’interno della maggioranza”. Secondo il sottosegretario alla Salute, in questo momento è necessario “soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive”.

Oggi l’obiettivo è infatti diverso, essendo entrato in gioco il vaccino: “Dobbiamo ridurre la pressione sugli ospedali e fare in modo che questi possano garantire tutte le cure anche ai pazienti non Covid. Dunque attualmente il dato relativo al numero dei contagi quotidiano non è così cruciale, ma lo sono i dati sulle ospedalizzazioni”.

 “Sugli stadi c’è stata un’assunzione di responsabilità da parte della Lega Calcio a seguito di un incontro con il premier Draghi.

Da qui la scelta di andare ad una capienza massima di 5 mila spettatori per due giornate, a partire dal 16 di gennaio.

Una scelta che condivido”. Lo ha detto questa mattina Andrea Costa, sottosegretario alla salute, durante una visita alla Pubblica Assistenza della Spezia.
Secondo l’esponente del governo “questo ci consente di limitare una serie di possibili assembramenti. Non dimentichiamo che la capienza al 50% significava mandare oltre 40mila persone a San Siro o all’Olimpico di Roma. Numeri importanti di fronte a Omicron, che sta mostrando una contagiosità più alta. Dopo queste due settimane valuteremo il quadro – ha concluso -, ma ci auguriamo nel mese di gennaio di superare il picco di contagi per entrare in una fase più gestibile”.

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