Forte emergenza per gli sbarchi: la cronaca de Il Giornale “Non si fermano gli sbarchi di migranti sulle coste italiane in quello che si preannuncia uno dei mesi di gennaio con più arrivi di sempre. A Lampedusa nella notte sono arrivati altri 109 migranti a bordo di due diverse imbarcazioni. Sono state soccorse dai mezzi della capitaneria di porto, che le hanno intercettate a una distanza di circa di 10 miglia dalla costa dell’isola. Sul primo barchino viaggiavano in 23, sul secondo in 86. Stando alle loro dichiarazioni, proverrebbero da Sudan, Egitto, Nigeria e Bangladesh. Sono stati tutti portati nell’hotspot di Lampedusa dopo il triage sanitario al porto. Dopo un primo alleggerimento compiuto ieri, ora nel centro di prima accoglienza dell’isola ci sono nuovamente 560 migranti a fronte di una capienza massima di 250 occupanti” E alle ONG non si può in Italia negare lo sbarco. Osservazioni sulla loro storia e il modus operandi “L’inizio delle attività nel Mediterraneo
Conosciuta ormai in tutto il mondo, la missione di Medici Senza Frontiere arriva sotto i riflettori della politica internazionale quando, nel 2015, decide di inserirsi nel Mediterraneo centrale con le operazioni di ricerca e soccorso dei migranti. La nuova attività di MSF prende forma tramite la nave Aquarius di SoSMediterranée. Lungo 77 metri e largo quasi 12 metri, il mezzo nautico inizia la mission con a bordo 8 componenti di MSF e un equipaggio nave di 11 persone. Nel 2017 arriva il momento di operare anche attraverso la VosPrudence. Un’imbarcazione commerciale lunga 75 metri con capienza adatta ad ospitare 600 persone e, in casi estremi, adeguata a raggiungere quota mille. Il mezzo lavora in quei mesi con a bordo 13 membri dello staff di Medici Senza Frontiere. Fra loro, anche italiani. Sono invece 17 i componenti l’equipaggio. Per garantire il primo soccorso,sull’imbarcazione vengono realizzati un ambulatorio e una farmacia. Tramite le due strutture, vengono trattati i casi più delicati.
L’inchiesta di Trapani
Nell’agosto del 2017, nel pieno di un’emergenza immigrazione che in quel momento porta in Italia anche fino a 20.000 migranti al mese, la procura di Trapani apre un’inchiesta sull’operato delle Ong. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti siciliani anche l’equipaggio della VosPrudence di Medici Senza Frontiere. Il sospetto dei magistrati è che alcune Ong concordino direttamente con gli scafisti gli sbarchi e siano in contatto con i trafficanti. Il tutto, sempre secondo gli autori delle indagini, per avere una maggiore ribalta mediatica e determinare un “incremento della partecipazione – come si legge nei documenti degli investigatori – anche economica dei propri sostenitori”. L’inchiesta quattro anni più tardi, nel marzo del 2021, produce 24 avvisi di conclusione delle indagini. Un avviso viene inviato anche ai rappresentanti di Medici Senza Frontiere e di altre due Ong: la tedesca JugendRettet e Save The Children.
Il ritorno in mare con SOS Mediterranèe
Dopo l’inchiesta della procura di Trapani del 2017, MSF sospende le attività in mare. È il 21 luglio del 2019 quando l’Ong annuncia di ritornare ad operare nel Mediterraneo centrale e lo fa con l’Ocean Viking. La nave, gestita in collaborazione con SoSMediterranée, nasce nel 1985 col nome di Viking Fighter e solo nel 2005 assume l’attuale nome. Lunga 69 metri e larga 15, l’Ocean Viking si presenta molto robusta e agile rispetto all’Aquarius. Con un’apposita struttura sanitaria a bordo, il team di MFS è composto da 9 persone. Fra loro, un medico, due infermieri, un’ostetrica, un logista, un mediatore culturale, un responsabile per gli affari umanitari, un responsabile della comunicazione e un capoprogetto che prende le redini della squadra. La partnership tra Medici Senza Frontiere e SosMediterranèe si presenta molto solidificata nel corso delle operazioni svolte in mare ma dura poco meno di un anno. Il 17 aprile del 2020, viene annunciata la scissione delle due Ong. La spaccatura viene attribuita alla volontà di SoSMediterranée di non ripartire con l’Ocean Viking dopo aver piantato gli ormeggi a Marsiglia. L’Ongfrancese,attraverso un comunicato, spiega di voler garantire sicurezza al personale e all’equipaggio per via del Covid e che le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria creano non pochi limiti alla sua attività. La nave, tornerà in mare qualche mese dopo portando in Italia diverse centinaia di migranti. La sua missione prosegue oggi in solitaria.
Il ritorno di Medici Senza Frontiere con Geo Barents
Dopo un anno di silenzio Medici Senza Frontiere annuncia il ritorno in mare. Lo fa il 13 maggio del 2021 presentando la nave Geo Barents. Battente bandiera norvegese, l’imbarcazione ha una lunghezza di 77 metri e una larghezza di 20 metri. MSF opera così da qualche mese a largo delle coste libiche. Stazionando a qualche miglio di distanza dai luoghi strategici in cui prendono il via i viaggi della speranza, la nave gestita dall’Ong, raggiunge e imbarca i migranti che incontra a bordo di barchini e gommoni. Come un taxi del mare, l’imbarcazione ha già svolto le sue prime missioni portando diverse centinaia di stranieri nei porti dell’Italia meridionale. (fonte Il Giornale”
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