Rissa violenta in Via Lecco, Comazzi e Bernardo “E’ ora di dire basta. Urgente presidiare il territorio”

Milano

Ancora una volta è la pagina di MilanoBellaDaDio a mostrare immagini di violenza a Milano. Questa volta siamo in via Lecco, zona Porta Venezia, dove c’è stata una rissa nella sera di sabato 30 gennaio. La dinamica dei fatti resta confusa, ma i commenti al video aiutano a ricostruire l’accaduto. (VIDEO)

“Oggi più che mai, i fatti e non le chiacchiere, dimostrano che dobbiamo sederci, discutere e risolvere il problema superando tutti gli steccati ideologici. Se non si è sicuri, non si può vivere non solo in via Lecco ma anche in altre aree della città. Dobbiamo metterci nei panni dei genitori che non possono stare con il patema d’animo quando i figli escono. Non siamo contro il divertimento o lo svago, ma contro la violenza senza nessun dubbio. E’ ora di dire basta. Tocca alla classe politica della città capire che senza presidio del territorio, la prevenzione è zoppa”. Lo dice Luca Bernardo, capogruppo della lista civica in seguito alla rissa scoppiata nella notte fra sabato e domenica scorsi in via Lecco a Milano.

“Le immagini della maxi rissa avvenuta in via Lecco sono raggelanti: possibile che in centro a Milano, in una zona di movida, i cittadini debbano assistere a scene da ‘Gangs of New York’? È evidente che nonostante i molteplici campanelli d’allarme degli ultimi mesi il Comune non abbia fatto nulla per gestire la situazione” afferma Gianluca Comazzi, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Per risolvere questo enorme problema di ordine pubblico – prosegue l’azzurro – occorre una riorganizzazione della polizia locale; più agenti a presidio delle strade, collocati nei punti strategici: zone della movida e dello spaccio, periferie, quartieri – ghetto. Non è possibile – conclude – che l’immagine di una città all’avanguardia e dalla storia importante come Milano sia quella di una stazione centrale in balia del degrado e di quartieri sempre più pericolosi, in balia di teppisti e ladruncoli da quattro soldi”.

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