Impietoso il sondaggio Swg: dopo il bis di Mattarella il giudizio degli italiani sui partiti è una carneficina

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C’è poco da stare allegri: i sei giorni – e gli otto scrutini occupati dall’elezione del presidente della Repubblica, non sono piaciuti agli italiani. La “politica” ha fallito. Tutti i principali leader di partito, chi più chi meno, meritano un giudizio negativo su quanto avvenuto in Parlamento la scorsa settimana. È impietosa la fotografia scattata da Swg per il Tg La 7, che ieri sera ha diffuso il sondaggio sull’opinione degli itaiani in relazione alla rielezione di Sergio Mattarella. Nulla da dire sulla figura del nuovo-vecchio capo dello Stato, da cui il 63% dei cittadini si sente rappresentato (erano il 36% nel 2015, inizio del primo mandato). Il problema, per il “Palazzo”, è che per il 56% degli interpellati quel balletto andato in scena nell’Aula di Montecitorio con la girandola di nomi proposti e poi bocciati è stato molto «grave». Nel senso che dimostra la paralisi della politica. Solo per il 12% il bis di Mattarella è stata la scelta migliore. Una minoranza che considera normale il rinnovo del mandato al Presidente uscente.

BUONA LA DESTRA
La maggioranza dei cittadini, tuttavia, esprime un giudizio negativo su tutti i protagonisti delle “sei giornate” per il Quirinale. Nessun leader, infatti, ottiene una valutazione positiva su quanto accaduto. Al massimo, a qualcuno è andata meno peggio che ad altri. Ad esempio a Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che incassa il 37% di giudizi positivi a fronte di un 63% di giudizi negativi. Del resto per l’ex ministro della Gioventù è un periodo d’oro: il sondaggio Dire-Tecnè relativo al 2 febbraio conferma che Fratelli d’Italia è il primo partito italiano con il 21,9% dei consensi (più 1,3% rispetto al 21 gennaio). Detto di Meloni, dopo di lei la performance migliore, si fa per dire, sul “dossier Quirinale” è quella di Giuseppe Conte, capo politico del M5S, il cui operato è giudicato positivamente dal 33% degli italiani. Ma i pentastellati, lancia l’allarme Nicola Piepoli, sono ormai in caduta libera, visto che sono scesi anche sotto il muro del 15% (ora sono al 14% e «perderà ancora»). Per tutti gli altri, i numeri sono addirittura peggiori: l’indice più basso lo ottiene Matteo Salvini, leader della Lega, apprezzato – nella partita per il Quirinale- solo dal 21% dei cittadini. Negativo anche il giudizio su Luigi Di Maio e Matteo Renzi, apprezzati appena dal 22% degli italiani. A ben guardare, un campanello d’allarme suona anche per il presidente Mattarella. Detto che i connazionali che si sentono rappresentati da lui è cresciuto rispetto all’inizio del primo settennato, balza agli occhi che la percentuale di chi pensa che l’elezione di Mattarella sia stata una buona scelta è passata dal 56% del 2015 al 47% di oggi. E a trainare i giudizi positivi sono in gran parte gli elettori di Pd e Movimento 5 Stelle.

TUTTI SCONFITTI
Di conseguenza, il numero di chi non vede di buon occhio l’ascesa dell’ex esponente del Ppi e del Pd è passato dal 19% del 2015 al 36% di oggi. Peggiorano, seppure in un quadro che resta comunque positivo per il Capo dello Stato, pure le cifre di Dire-Tecnè, che per la prima volta in undici mesi certificano un calo dei consensi di Mattarella. Gli italiani che hanno fiducia in lui in pochi giorni passano dal 76 al 71%. Insomma, le urla di giubilo della stragrande maggioranza del Parlamento alla rielezione di Mattarella mal si conciliano con la rabbia degli elettori su quanto avvenuto a Montecitorio. «L’unico vincitore è Mattarella, nel senso che il sentiment degli italiani è molto negativo nei confronti di tutto quello che è successo: oltre il 50% dice che la politica è uscita sconfitta», conferma Fabrizio Masia, amministratore delegato di Emg Different. Anche per lui gli eventi della scorsa settimana fotografano la paralisi: i partiti, spiega, «non sono riusciti ad “impedire” il ritorno di Mattarella, che per senso del dovere ha dovuto accettare un secondo mandato. E secondo me se l’aspettava…».

Tommaso Montesano (Libero)

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