Portati alla luce i resti di una grande chiesa a tre navate con sepolcri in pietra, resti ossei e una ricca decorazione a mosaico. “Abbiamo portato alla luce una basilica a tre navate, con importanti mosaici sul pavimento. Un’iscrizione rinvenuta testimonia che il nome è quello di Chiesa dei Tre Apostoli“. Le parole di Ayse Ersoy, direttrice del Museo Archeologico di Hatay, rendono solo in parte l’idea della straordinarietà dell’ultima scoperta archeologica avvenuta nel distretto di Arsuz, in Turchia. Eccezionale a partire dalla casualità che l’ha originata: lontana dalla scientificità o da deduzioni accademiche. Il merito si deve infatti a un contadino, Mehmet Keles, che si è imbattuto nei resti cercando di aggiungere un nuovo albero alla sua piantagione di aranci. Gli scavi che sono seguiti hanno portato alla luce il perimetro della basilica, sepolcri in pietra, resti ossei, e soprattutto una ricca decorazione a mosaico con figure di animali. Particolarmente ben conservato è un mosaico con figure di pavoni, realizzato da uno schiavo per ringraziare Dio dopo la sua emancipazione. Hatay è celebre per la sua storia, natura e cultura. E il distretto di Arsuz ha avuto un posto importante come città portuale sin dai tempi antichi. “Questo luogo sarà aperto ai visitatori come un museo a cielo aperto”, ha aggiunto Ayse Ersoy. Che ha anticipato che la scoperta ha incoraggiato ulteriori scavi archeologici che prenderanno il via a breve nella regione.
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