In piena campagna elettorale, Sala ha finalmente sostituito gli ascensori delle case MM di via Saint Bon. Dico finalmente perché nelle torri era diventato un terno al lotto andare a fare la spesa. Si registravano persino casi di anziani ridotti alla fame dai prolungati periodi di chiusura. Ecco, cosa sia successo dopo ce lo narra una inquilina che ha diligentemente preso nota.
“Nel mese di marzo hanno rifatto interamente l’ascensore. Che sollievo! Poi però sono ricominciati i problemi, con almeno due o tre guasti al mese. Calcolate che era come nuovo. Ecco, il 12 novembre viene sostituita la puleggia. Da quel momento abbiamo tenuto un diario degli stop del mezzo”. Dichiara un’inquilina. “Ecco si è fermato: due volte a novembre, appena riparato, cinque volte a dicembre, tre volte a gennaio e a oggi siamo già a due volte su febbraio. Il problema è noto sia a MM che alla Del Bo, ma nonostante le nostre diffide nessuno è intervenuto. Ditemi voi per cosa paghiamo l’affitto a questo punto!”.
Commenta la vicenda Franco Vassallo che l’ha seguita dall’inizio, quando era delegato alla casa del Municipio 7:
“Il Sindaco si ricorda delle case popolari solo sotto elezioni. Per fortuna in questo paese si vota quasi ogni anno, altrimenti sarebbe un disastro. E anche così, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non riuscire a riparare un ascensore è una cosa da terzo mondo, non da città d’avanguardia. Ok la città a quindici minuti, ma il Sindaco dovrebbe avere la compiacenza di iniziare a cronometrare dal cancello e non dalla prima rampa di scala. Altrimenti gli inquilini dell’ultimo piano, con tutte le rotture dell’ascensore, in quindici minuti al massimo arriverebbero al portone.
E purtroppo per molti di loro la vita è esattamente questo. Aprire la porta di casa tremando di paura e domandandosi: potrò fare la spesa oggi o dovrò digiunare ancora? Ricordiamo che i servizi di consegna a domicilio non arrivano a piedi fino all’uscio di casa se l’ascensore è rotto. Così come non possiamo dimenticare che a qualche centinaio di cittadini è stato perfino impedito di votare, vista l’apparente impossibilità di riparare l’ascensore in tempo durante le elezioni. Insomma, come
sempre, esistono due Milano.
Una in forma, in bicicletta, ricca, del tutto indifferente alla sicurezza e al degrado, che riceve il 100% delle attenzioni del Comune. Ed una Milano povera, spaventata e ghettizzata che Sala sta diligentemente tentando di far sparire. Anche se, a dire la verità, il metodo scelto non mi pare proprio il migliore. O il più umano, se è per questo.”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,