Milano – Palazzo Stampa di Soncino, al Carrobbio, in stato di vergognoso abbandono

Milano

Sempre attento a segnalare le bellezze ma anche le criticità della nostra città, ancora una volta Urbanfile ci rappresenta lo stato di degrado in cui versa uno dei palazzi storici di Milano:

“Onestamente ci siamo rotti le scatole di denunciare lo stato di degrado e abbandono che perseguita quest’importante palazzo storico di Milano, Palazzo Stampa di Soncino di Via Torino al Carrobbio.

Palazzo Stampa di Soncino è un vasto edificio, frutto di continue superfetazioni e addizioni a partire da 1500 in poi. Si sviluppa su quattro cortili, il primo dei quali è a portici con archi a tutto sesto su sottili colonne tuscaniche; al secondo piano una serie continua di serliane su due lati funge da affaccio ad una loggia.

Il degrado di questo bellissimo palazzo è veramente umiliante per l’intera città. Muri scrostati, cornicioni pericolanti, finestre private dalle imposte e muri imbrattati come una stazione dei treni della periferia più degradata.

Il palazzo possiede anche una delle uniche torri cinquecentesche di Milano, dal 2019 messa in sicurezza per cadute di intonaci.

Insomma, il palazzo, crediamo, non viene risanato da prima della II Guerra Mondiale (se non prima ancora) e lo si percepisce, tanto da passare inosservato. Per giunta, qualche anno fa è stata realizzato un piccolo sopralzo con tanto di finestrella che ha deturpato ulteriormente l’armoniosa facciata su Via Torino.

La torre, alta 42 metri, venne realizzata su volere di Massimiliano Stampa in onore di Carlo V che lo nominò conte di Soncino. Sulla cima, appena sopra i tre parallelepipedi, si trova un globo con un’aquila sorretto da due colonne: il globo e l’animale sono lo stemma di Carlo V, mentre le colonne che lo sostengono richiamano le colonne d’Ercole.

L’intero bene è di proprietà privata.

Su Wiki viene citato come proprietario Pierdonato Donà dalle Rose, e noi ci chiediamo se il Comune o la Sovrintendenza non possono sollecitare un restauro dell’immobile (magari facendo rimuovere anche quello schifo di ciabino che spunta sul tetto)?

Immagini: Roberto Arsuffi

Urbanfile

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