Venerdì 11 febbraio Blu. I colori dell’arte, in Art Night (su Rai5) con Neri Marcorè

Cultura e spettacolo

I colori sono ovunque intorno a noi, permeano il nostro mondo, abitano la nostra vita in ogni sua piega: dall’arte, alla natura, dalla moda al make up, fino ad arrivare alla scelta di una automobile o di un elettrodomestico. Ma i pigmenti, le misteriose sostanze che servono a dare colore alle cose, sono invece rarissimi, e quasi sempre nella storia sono stati scoperti per caso, perché la Natura si tiene ben stretta i suoi segreti.  Per i colori si sono combattute guerre, come per il rosso di cocciniglia proveniente dal Nuovo Mondo; intere economie sono fiorite e poi crollate, come è accaduto con l’industria medievale del guado. La storia del blu è la storia di una rimonta affascinante: inesistente nella preistoria, poco amato dai greci e dai romani che gli preferivano il rosso come simbolo della regalità, nel Medioevo diventa il colore dei re di Francia e del manto della Vergine, delle volte stellate dei mosaici bizantini e dei cieli giotteschi; spopola addirittura nel Rinascimento, dove il costo dell’esoso oltremare è molto spesso a carico dei committenti, nei contratti dei grandi pittori. Oggi, dicono i sondaggi, è il colore preferito dell’Occidente. La storia di un colore che attraversa l’intera storia dell’arte – non solo quella occidentale – e la storia del mondo, raccontata in eccezionali location dalle pitture parietali del neolitico a Rignano Garganico, fino al Museo Egizio di Torino – dove il Direttore Christian Greco parla del blu egizio, il primo pigmento artificiale dell’umanità – passando per la Cappella degli Scrovegni a Padova – ripresa nell’unica settimana all’anno in cui è chiusa al pubblico, mentre i restauratori dell’ICR fanno il monitoraggio annuale delle superfici pittoriche. E ancora la Basilica di Assisi e la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che possiede preziosi dipinti in cui il blu è protagonista di Monet, Cezanne e l’opera 32 mq di mare di Pino Pascali.

Verrà toccata anche Villa Farnesina a Roma, dove l’Accademico dei Lincei Antonio Sgamellotti, ha scoperto l’utilizzo del blu egizio nel Trionfo di Galatea di Raffaello. Il blu egizio, infatti, all’epoca di Raffaello era scomparso da secoli. Il blu è sempre stato un pigmento difficile, elusivo: dal blu di lapislazzuli, o ultramarino, proveniente dalle montagne dell’Afghanistan e più caro dell’oro, al blu egizio, primo colore artificiale dell’umanità, creato quasi cinquemila anni prima dell’invenzione della chimica; dai blu artificiali settecenteschi, come il blu di Prussia, il blu cobalto, il blu di Brema, tutti vagamente pericolosi, che servirono agli impressionisti per le loro famose ombre colorate. Fino alla sensazionale scoperta dell’YlnMn, un blu stabile e brillante scoperto per caso da Mas Subramanian (Distinguished Professor alla Oregon State University di Corvallis), intervistato eccezionalmente in questo documentario. E ancora immagini dalla Sinagoga Fausto Levi di Soragna (Parma), dalle piantagioni di guado ad Ancona, dal Museo diocesano e pinacoteca di Ancona, dall’Oratorio di San Giovanni e Orto Botanico di Urbino, fino alla Fabbrica di colori Maimeri di Milano. Tra le interviste del documentario segnaliamo quelle a  Sandro Baroni, docente di Tecniche Artistiche alla Milano Painting Academy, Francesca Capanna, Direttore della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro, Carlo Giantomassi, restauratore, Ulderico Santamaria, docente Scienza dei materiali Università della Tuscia, Roberta Tonnarelli, conservatrice Sinagoga Museo ebraico Fausto Levi di Soragna, Massimo Baldini, maestro tintore, Virginia Lapenta, curatrice a Villa Farnesina – Roma, Gianni Maimeri, Fondazione Maimeri, Chiara Stefani e Giovanna Coltelli, storiche dell’arte Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Roma, Paola Carnazza, restauratrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Roma, Vittoria Coen, storica e critica d’arte. La serata di Art Night prosegue con il documentario Ettore Spalletti. Così com’è, dedicato a uno dei grandi nomi dell’arte contemporanea mondiale, scultore e pittore tra i più apprezzati del Novecento, che ha esposto a Venezia, Parigi, New York, Anversa. (fonte ArtsLife)

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