Assessore Mattinzoli “Aler mette a bando 100 alloggi nel quartiere San Siro per realizzare un piano di mix sociale”

Milano

“Aler Milano ha pubblicato un bando per l’assegnazione di 100 alloggi popolari nel quartiere di San Siro. Si tratta, come spiegano dalla stessa Azienda, di appartamenti che in origine erano stati destinati alla vendita, mentre ora vengono messi a disposizione di famiglie che abbiano un reddito Isee compreso tra i 12mila e i 16mila euro annui, vale a dire, spiegano ancora da Aler, quelle famiglie che hanno un reddito troppo basso per poter accedere al mercato privato ma troppo alto per poter occupare i primi posti delle graduatorie per le case popolari.” (fonte Il Giorno) Una ottima proposta che si scontra naturalmente  con le abituali criche del PD. Afferma Carmela Rozza : “Quello sugli alloggi di San Siro è un bando non trasparente, pensato solo per fare cassa. Non si dà alcuna indicazione della via e del numero civico in cui si trovano gli alloggi. In compenso a cittadini con un Isee compreso tra i 12 e i 16mila euro, che quindi avrebbero diritto a un canone sociale, si chiede un affitto che, con le spese, per un alloggio di 70 metri quadrati si aggira sui 500 euro al mese”. Ma in cambio il comune che proposte fa?

Precisa l’assessore regionale Mattinzoli a Il Giorno “Continuiamo ad attuare gli impegni che ci siamo assunti con il protocollo di rigenerazione di San Siro sottoscritto in Prefettura–. Vogliamo sviluppare tutti gli strumenti per il mix abitativo ed in particolare per quei nuclei familiari con redditi medio bassi che non possono sostenere il mercato, ma sono lontani dai posti disponibili nelle graduatorie dei servizi abitativi pubblici. La pandemia ha inciso anche a livello sociale creando nuclei familiari con nuove fragilità. Per questo motivo non possono esserci più strumenti e bandi standard, ma flessibili e mirati a intercettare le esigenze emergenti. In questa direzione va la misura per l’assegnazione di 100 alloggi nel quartiere San Siro: tiene conto delle difficoltà di diverse categorie, dai genitori separati agli ultrasettantenni con necessità di avvicinamento a parenti per assistenza, dai lavoratori precari a tempo determinato agli sfrattati esclusivamente per finita locazione”.

Anna Ferrari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.