Nella corsa visionaria di Sala in qualità di primo della classe per battere record a livello europeo, una delusione per un risultato che non si può definire brillante. Riferisce Milanotoday “Milano in difficoltà sulla mobilità sostenibile guadagna la 20esima posizione su 36 nella classifica che include le città di 16 Paesi europei. A dirlo il rapporto pubblicato da Legambiente nell’ambito della CleanCitiesCampaign, ‘Pan-European City Rating and Ranking on Urban Mobility for LiveableCities’.Se alcune metropoli in risposta alla pandemia hanno rivoluzionato la propria mobilità nel segno della transizione ecologica, i risultati del capoluogo lombardo, risultano mediocri in un contesto europeo.”
E “Milano si colloca al 20° posto su 36, vedendosi assegnato un voto ‘c’ e un punteggio di 51 su 100, riferimento massimo che non è stato ottenuto da nessun altra città presa in esame. A far perdere posizioni alla nostra città soprattutto lo spazio pedonale insufficiente e la scarsa qualità dell’aria, ma anche le criticità su sicurezza stradale e accessibilità ai mezzi pubblici; mentre a darle punti le politiche come AreaB e C.”, osserva il quotidiano.
Per chiarire che non basta un po’ di vernice a delimitare percorsi pedonali improvvisati, per ottenere una mobilità “sostenibile” che incanti i giudici fanatici delle piste ciclabili ecc. Per dire che Sala non ha progettato a dovere l’impianto di una città “ecologica”. Impossibile pensare che possa pianificare una città a misura d’uomo.
“In particolare, per stilare il ranking sono stati considerati parametri come lo spazio urbano dedicato a pedonalità e ciclabilità, i livelli di sicurezza per pedoni e ciclisti sulle strade urbane, i livelli di congestione del traffico urbano, l’accessibilità ed economicità del trasporto pubblico locale, l’infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici, le politiche di riduzione del traffico, dei veicoli inquinanti e l’offerta di servizi di mobilità in condivisione.”
Elementi che vorrebbero una visione della complessità urbana e sociale, con soluzioni adeguate al vivere quotidiano, risolvendo problemi annosi di accesso e di uguaglianza, rispettando anche gli eventuali limiti del singolo.
Nulla di tutto questo, nella sua frenesia “strategica” da talebano dell’ambiente Sala non ha neppure saputo adeguare la “sostenibilità” ai parametri dei veri ecologisti.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano