Giampaolo Bisanti debutta alla Scala con Adriana Lecouvreur, protagonisti Maria Agresta e Yusif Eyvazov

Cultura e spettacolo

Il titolo manca dalla Scala da 15 anni e torna nella sfarzosa e suggestiva produzione  firmata da David McVicar 

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea torna al Teatro alla Scala per sette rappresentazioni dal 4 al 19 marzo e segna il debutto scaligero del direttore milanese Giampaolo Bisanti oltre che il ritorno di una delle più importanti voci italiane che affronta per la prima volta la parte della protagonista: Maria AgrestaYusif Eyvazov, che si è formato musicalmente nella nostra città, torna alla Scala nei panni di Maurizio di Sassonia dopo il trionfo come Chénier il 7 dicembre 2017, cantando anche nelle rappresentazioni in cui era atteso il debutto scaligero di Freddie De Tommaso, che ha dovuto ritirarsi per indisposizione. Il Teatro alla Scala ringrazia Yusif Eyvazov e augura a Freddie De Tommaso di ristabilirsi in tempo per cantare almeno l’ultima recita in cui era previsto, il 10 marzo.  Anita Rachvelishvili, orgoglio della nostra Accademia rivelata dalla Carmen inaugurale della Stagione 2009/2010, presta la sua voce sontuosa alla Principessa di Bouillon il 4, 6, 16, 19 marzo, mentre Elena Zhidkova sarà in scena il 9, 10 e 12. Michonnet avrà la voce e la maschera umanissima di Alessandro Corbelli il 4, 6, e 10, in alternanza con Ambrogio Maestri che canterà il 9, 12, 16 e 19 marzo. In tutte le rappresentazioni si ascolteranno l’infallibile Carlo Bosi come Abate di Chazeuil, Alessandro Spina come Principe di Bouillon, Francesco Pittari come Poisson, Caterina Sala come Jouvenot, Svetlina Stoyanova come Dangeville. Lo spettacolo di David McVicar, nato per il Covent Garden di Londra, si avvale delle scene imponenti di Charles Edwards che ci mostrano da diverse prospettive il palcoscenico della Comédie Française sorvegliato da un busto di Molière, dei sontuosi costumi d’epoca di Brigitte Reiffenstuel, delle luci di Adam Silverman e delle coreografie di Andrew George per il balletto del III atto. “A volte anche il critico più annoiato e blasé deve ammettere di aver avuto un’esperienza travolgente e potente all’opera” scriveva nel 2010 il critico del Wall Street Journal Paul Levy. Insieme colto, raffinato e spudoratamente spettacolare, l’allestimento ha attirato un pubblico entusiasta nella ripresa londinese come in quelle di New York e Vienna. 

Giampaolo Bisanti 

Giampaolo Bisanti, nato a Milano e diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, si è affermato tra i più apprezzati direttori italiani. Regolarmente invitato dai principali teatri italiani, dal 2016 è Direttore Musicale del Teatro Petruzzelli di Bari ed è stato recentemente nominato Direttore Musicale dell’Opéra Royale de Wallonie di Liegi. Ha da poco terminato le recite di Aida alla Deutsche Oper di Berlino e i suoi prossimi impegni includono l’Inaugurazione della Stagione dell’Opera di Seattle con L’elisir d’amoreMacbeth a Vienna,  Aida a Berlino,   La Gioconda a Verona,  Tosca a Chicago, Aida all’Opera Australia di Sydney e Anna Bolena a Bilbao.

Adrienne Lecouvreur (o Le Couvreur, 1692-1730) è un personaggio storico, protagonista nel primo Settecento, non solo alla Comédie Française, di spettacoli memorabili applauditi da Voltaire ma anche di amori, intrighi e affari di stato. Dopo la sua morte precoce si sparse la voce di un possibile avvelenamento da parte di una rivale. Era il soggetto ideale per un dramma a tinte forti cui si dedicarono con successo Eugène Scribe e Ernest-Wilfried Legouvé nel 1849 fornendo un veicolo ideale a dive della scena come Eleonora Duse e Sarah Bernardt. Negli ultimi anni dell’800 Edoardo Sonzogno chiese a Cilea una nuova opera e la scelta del compositore cadde su Adriana in una versione affidata ad Arturo Colautti che si era guadagnato la fiducia della casa redigendo il libretto di Fedora di Giordano. Al termine di una gestazione laboriosa l’opera va in scena al Lirico di Milano il 6 novembre 1902 con Enrico Caruso, Angelica Pandolfini e Giuseppe De Luca. La versione comunemente eseguita risale al 1931, quando Cilea procedette a una revisione complessiva in vista di una ripresa all’Opera di Roma.   

Adriana Lecouvreur alla Scala

Andata in scena per la prima volta al Teatro Lirico di Milano nel 1902, Adriana Lecouvreur arriva alla Scala solo trent’anni più tardi, in una ripresa dell’allestimento dell’Opera di Roma: nelle parti di Adriana, Maurizio di Sassonia e della Principessa di Bouillon cantano Giuseppina Cobelli, Aureliano Pertile e Gianna Pederzini, dirigeva Franco Ghione. Mario Frigerio firma la prima produzione scaligera nel 1939 con Umberto Berrettoni sul podio e Augusta Oltrabella, Giovanni Voyer e Cloe Elmo, cui segue già nel 1942 un nuovo allestimento diretto da Antonino Votto con la regia di Domenico Messina e la Cobelli, Paolo Civil e Elena Nicolai protagonisti. Le edizioni del 1945, ‘46 e ‘48 sono dirette da Umberto Berrettoni con Mafalda Favero protagonista insieme per i primi due anni a Giacinto Prandelli e Elena Nicolai e nel ’48 a Mario Filippeschi e Giulietta Simionato. Carlo Maria Giulini sale sul podio nel 1953 con regia di Pierre Bertin e la storica Adriana di Renata Tebaldi con Giuseppe Campora e Oralia Dominguez, mentre la ripresa del 1958 si presenta particolarmente affollata: due direttori, Votto e Gavazzeni e nei cast Clara Petrella, Magda Olivero, Giuseppe Di Stefano, Giulietta Simionato, Gabriella Carturan, Oralia Dominguez ed Ettore Bastianini come Michonnet. Gavazzeni dirige anche nel 1989 e 1991, nel nuovo allestimento di Lamberto Puggelli forte delle scene sontuose di Paolo Bregni e dei costumi di Luisa Spinatelli: protagonista è Mirella Freni con Fiorenza Cossotto come Principessa e nei panni di Maurizio Peter Dvorsky e Giuseppe Giacomini. Il solido spettacolo di Puggelli viene ripreso altre due volte con Daniela Dessì, nel 2000 diretta da Roberto Rizzi Brignoli con Olga Borodina e Sergej Larin in alternanza con Nicola Martinucci, e nel 2007 con Stefano Ranzani sul podio, Luciana D’Intino e Fabio Armiliato. 

La Redazione

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