Le “catacombe” di Kiev e la reggia rifugio da 100miliardi di rubli di Putin

Esteri

Così Fausto Biloslavo racconta la vita nelle “catacombe di Kiev:

“Kiev. La musica struggente del violoncello di un giovane artista inonda la stazione della metropolitana trasformata in rifugio anti-aereo. Una piccola folla assiste incantata e applaude alla fine di ogni brano. Il ragazzino alle prime armi si cimenta con il violino assieme al maestro, che ricorda le stesse tristi note suonate sulle macerie della biblioteca di Sarajevo, 30 anni fa, all’inizio dell’assedio.

Le catacombe della capitale ucraina sono le stazioni della metro trasformate in bunker, dove 15mila cristiani scendono ogni notte prima del coprifuoco per paura delle bombe. Le lunghe scale mobili ti portano nelle viscere della terra e mai avresti immaginato di trovarti di fronte ad un bivacco improvvisato.

Materassini per terra con intere famiglie che si sistemano sotto i grandi schermi della pubblicità. Ragazzini che dormono sotto le coperte o sono attaccati ai video giochi che simulano la guerra vera in superficie. «Ero andato a casa per prendere qualcosa da mangiare quando è piombato il missile vicino alla torre della televisione. Stavo aprendo la porta e un’ondata di calore mi ha gettato a terra. Sono scappato di corsa nella metropolitana» racconta Alexander, un ragazzone. Al suo fianco la madre ancora tremante al pensiero che poteva perdere il figlio. Entrambi dormono in un vagone della metro. La stazione, con il soffitto a volte, si è trasformata dal 24 febbraio in un enorme dormitorio. Il papà con il materassino in spalla porta in braccio il figlio piccolo cercando un posto dove passare la notte di coprifuoco. Nel gruppetto di giovani accollati su una coperta, uno ha la tuta nera con il simbolo del genere televisivo Sons of anarchy. La famiglia disperata ha piantato addirittura una tenda da campeggio. I russi sono ancora a 25 chilometri da piazza Maidan, il centro di Kiev, ma solo 6 dai sobborghi di periferia. Quando si avvicineranno cosa succederà? Victoria, ultrasettantenne, dopo avere sentito dei combattimenti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, pensava che «fosse scoppiata la terza guerra mondiale». Suo padre ha combattuto a Stalingrado ed è entrato a Berlino nel 1945. Quando è nata la figlia, pochi anni dopo il conflitto, l’ha chiamata Victoria, anche se la guerra ai russi era costata 20 milioni di morti.” (fonte Il Giornale)

Così il regno segreto da 100 miliardi di rubli dove rifugiarsi di Putin

Vladimir Putin ha un “regno segreto” in cui rifugiarsi. A svelare la villa sul Mar Nero era stato Aleksej Navalny. L’oppositore russo aveva diffuso sul web le immagini dell’immenso palazzo all’interno di una tenuta da ben 7.800 ettari. La proprietà, seppur mai rivendicata dallo zar, sarebbe stata acquistata per circa 100 miliardi di rubli (più di 1,1 miliardi di euro). Una villa quella nella zona di Gelendzhik che gli attivisti sul sito palace.navalny.com definiscono “uno Stato separato all’interno della Russia, su cui vige una no-fly zone”. Secondo le accuse di Navalny sarebbe un vero e proprio “palazzo per Putin, la storia della tangente più grande” visto che, secondo gli oppositori, sarebbe stata comprata attraverso un giro di corruzione e appropriazione di fondi pubblici

Oltre alle stanze la struttura presenza una chiesa, un anfiteatro, una pista di atterraggio per gli elicotteri, un casinò, una piscina, una pista di pattinaggio sul ghiaccio, diversi tunnel sotterranei, un porto privato e dei vigneti. Non solo, perché dalle immagini si vedono anche una spa, una sala cocktail, negozi, cinema, sale giochi, bar e laboratori di produzione artigianale. (fonte Libero)

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