Buon lunedi a tutti, avanti tutta con la serie A prima della sosta, ancora due turni e dal 20 Marzo si andrà a riprendere il 3 Aprile, con 10 partite tutte d’un fiato. Intanto al via questa giornata con un anticipo che si presenta spinoso per diversi aspetti.
Di fronte a S.Siro Inter e Salernitana, nerazzurri di Inzaghi alla ricerca ostinata di vittoria e di gol, soprattutto di Lautaro da oltre 2 mesi in crisi di astinenza. L’avvio dell’Inter è ancora una volta segnato da rischio iniziale di altre sbandate, perché subito è quasi gol della Salernitana con Verdi che, solo, dal limite calcia a botta sicura: alto sulla traversa. Ma ecco che, come curiosamente è appena accaduto anche a Simeone del Verona, l’incantesimo stregato del “toro” si squaglia fragorosamente con una grandinata di gol. Proprio lui, desaparecido e criticato anche aspramente da una parte della tifoseria, prima sembra perseguitato dai soliti legni (traversa piena al 19′) ma pochi minuti dopo, quando il piglio pare finalmente quello giusto, torna in paradiso ed esplode tutta la sua rabbia con il gol che, su geniale assist di Barella, porta in vantaggio l’Inter con un diagonale angolato sulla destra di Sepe. L’Inter sembra scuotersi di colpo e inizia ad assediare la Salernitana con trame sempre più convinte, che sboccano nel raddoppio al 40′ ed è ancora lui, Lautaro, ancora su prezioso assist di Barella, a battere Sepe sullo stesso palo di destra. Incubo scacciato e doppietta, ma non è ancora abbastanza. Passano 10′ della ripresa, e il toro si impadronisce definitivamente del pallone portandolo a casa, mettendo dentro il terzo pallone su assist di Dzeko. Partita ormai chiusa, e Inzaghi inizia a fare cambi, dentro Vidal, Correa, e anche Gosens. Proprio l’ex Atalanta è l’autore dell’assist, sulla sua prima azione, con perfetto cross dal fondo che coglie Dzeko ben appostato. Piatto al volo di sinistro e 4-0, ma anche lui si ingolosisce e al 69′, su ottimo servizio di Dumfries, sul filo del fuorigioco agguanta la sua doppietta personale e il 5-0, la classica “manita”. Finisce così l’astinenza della squadra e di Lautaro, l’Inter torna almeno per un giorno in testa e si prepara per l’impegno a Liverpool, consapevole che il compito sarà decisamente molto più arduo.
L’Udinese fa festa, la Sampdoria scivola sempre più giù. Alla Dacia Arena finisce 2-1 a favore dei friulani, che staccano i blucerchiati allontanandosi dalla zona calda della classifica. Tutto inizia e si conclude nei primi 13 minuti: segna Deulofeu, segna anche Udogie, accorcia Caputo e in pratica la partita muore lì. La Sampdoria ha qualche guizzo nella parte finale del primo tempo, ma nella ripresa si affloscia, non riuscendo ad organizzare una reazione credibile. L’Udinese si difende, anche se non sempre con ordine, colpisce una traversa con Beto e alla fine si porta a casa un successo fondamentale. Migliore in campo proprio Deulofeu, con un gol, un assis, un tiro sbagliato, una serie infinita di iniziative personali e di squadra. Mentre la Samp non riesce a cambiar marcia nemmeno col Giampaolo di ritorno.
Roma-Atalanta, 1-0 all’Olimpico. Ancora una volta i giallorossi riescono a spuntarla sugli uomini di Gasperini, che già avevano perso la sfida a Bergamo. Decisiva la rete di Abraham nel primo tempo. Molto bene i ragazzi di Mourinho, che hanno concesso pochissimo alla Dea e che hanno colpito con contropiedi fulminei guidati da Abraham e Zaniolo. Un passo indietro per i bergamaschi che sono sembrati appannati e confusi, agganciati in classifica dalla Roma stessa. Il tecnico dei nerazzurri ha iniziato la partita senza punte, una mossa che non ha premiato e che, al contrario, ha dato fiducia alla Roma, che nel primo tempo ha legittimato il successo. Sette risultati utili di fila per i capitolini, che ora non vedono distante la zona Champions.
La Lazio torna alla vittoria e lo fa in maniera roboante, 3-0 contro il Cagliari di Walter Mazzarri, arrivato alla vigilia del match come una delle squadre più in forma del momento. Gara senza storia alla Sardegna Arena. Dominio assoluto della compagine di Sarri che cancella la sconfitta col Napoli e l’eliminazione dall’Europa League avvenuta per mano del porto. Segnano Immobile, che su rigore raggiunge la leggenda Silvio Piola a quota 143 centri in maglia Lazio in Serie A, Luis Alberto (che insegna calcio) e Felipe Anderson.
Domenica pomeriggio, maratona a 6 partite, da Genoa-Empoli a Napoli-Milan in chiusura serale.
Una vittoria in 28 gare, numeri troppo miseri quelli del Genoa, che anche oggi con l’Empoli non trova il successo e perde, forse, l’ultimo treno per la salvezza. Eppure i rossoblù oggi avrebbero meritato contro i toscani, ormai brutta copia della squadra entusiasmante di inizio stagione. Dopo lo spavento iniziale, con Sirigu decisivo su Bajrami, è infatti la squadra di Blessin a dominare il resto del primo tempo. Il Genoa spinge tanto e sfiora, soprattutto grazie ai calci piazzati, la rete almeno in un paio di occasioni con Ostigard e Maksimovic. Nella ripresa le energie scarseggiano e salgono in cattedra i portieri: miracoloso Vicario su Portanova, solido ancora Sirigu su Bandinelli. Pari dunque, a Marassi, ma ad essere soddisfatti sono solo i toscani, faticosamente indirizzati verso quella salvezza che per il Genoa, ad oggi, è molto più di un miraggio.
Per la quinta volta consecutiva Bologna e Torino pareggiano al Dall’Ara. Match equilibrato, movimentato da alcune mischie nel primo tempo. Da una di queste nasce il colpo di testa di Djidji che trova una risposta magnifica di Skorupski alla mezz’ora. Al primo minuto di ripresa Brekalo colpisce il palo e aumenta i rimpianti del Torino. Il Bologna paga l’assenza di Arnautovic, ma porta a 3 la striscia di risultati utili consecutivi.
Dieci punti sui 12 disponibili nelle ultime 4 giornate, i neroverdi del Sassuolo di Dionisi continuano a volare anche sul campo del Venezia. Mezz’ora di show assoluto nel primo tempo, con la trinità offensiva – Raspadori-Scamacca-Berardi, a dettare ritmi, spazi, giocate. Certo, ad aiutare il Sassuolo, anche una giornata particolare del VAR e dell’arbitro Pairetto, che fischia ben 4 rigori, 3 per il Sassuolo e uno per il Venezia (un paio, probabilmente, evitabili). A parte questo, Sassuolo protagonista di una partita di qualità e divertente. Venezia bocciato prima, ma promosso per l’atteggiamento nella ripresa, anche se una vittoria nelle ultime 14 gare non è garanzia di salvezza. Serviranno punti e alla svelta, ma alla prossima c’è la Lazio.
Il Verona di Tudor ferma la corsa della Fiorentina di Italiano al Franchi, costringendo i padroni di casa al pari. Avvio super degli ospiti, colpiti però al 10′ da Piatek, bravo a concludere un contropiede ben orchestrato da Terraciano ed Ikonè. Gol del pareggio firmato invece da Caprari al 20′, su calcio di rigore, dopo il fallo di Milenkovic su Lasagna. Nella ripresa, triplo cambio di Italiano e solito calo fisico del Verona che è però riuscito a resistere agli assalti ripetuti dei padroni di casa, portando a casa il pari finale.
In virtù di questo risultato la Fiorentina perde dunque punti importanti su Lazio e Roma, entrambe vittoriose. I viola sono ora a quota 43, a meno 3 dai biancocelesti e a +2 sul Verona, con un match ancora da recuperare.
La Juventus supera 1-0 all’Allianz Stadium lo Spezia portandosi a 53 punti, rinsaldando il 4° posto e restando “ghost runner” nella corsa allo scudetto. A decidere la contesa, una rete di Alvaro Morata in ripartenza dopo un errato rinvio di Provedel. Liguri che, però, nella ripresa (in cui la anda di Allegri non arriverà mai a concludere), sfiorano più volte il gol del pari. Per Thiago Motta, quarta (immeritata) sconfitta consecutiva restando a quota 26, ma sempre a +4 dal quartultimo posto.
Siamo alla partita che chiude la giornata, ma non i discorsi sulla corsa al titolo. Napoli e Milan allo stadio Maradona si sfidano per la riconquista del primo posto in classifica. Alla fine la spunta il Milan, con un gol di Giraud forse un po’ fortunoso, forse un po’ d’istinto. Quindi Milan che sorpassa nuovamente e provvisoriamente l’Inter in attesa del recupero di una partita. Match teso, con pochissime occasioni da gol da una parte e dall’altra e, in compenso, proteste varie e assortite per un paio di rigori non concessi dall’arbitro Orsato. All’inizio della ripresa arriva il classico episodio a squarciare in due la gara: Calabria fa partire un tiro sporco dal limite, Giroud è sulla traiettoria, allunga la zampa e batte Ospina su un tiro che probabilmente sarebbe finito fuori. Un risultato che non cambia più, perché i rossoneri sono quasi perfetti in difesa e non lasciano agli avversari lo spazio per una reazione concreta. Può essere una piccola svolta nella lotta scudetto, che potrebbe restringersi alle prime due o, da non escludere anche se poco probabile, arricchirsi nuovamente fino al termine con il ritorno della Juventus. Bianconeri che, però, pur vincendo la partita casalinga con lo Spezia, hanno faticato ben oltre il previsto, rischiando in più occasione di doversi accontentare di un solo punto.
E’ tutto per questa giornata, arrivederci alla prossima che inizierà sabato 12 Marzo con ben 4 anticipi: Salernitana-Sassuolo, Spezia-Cagliari, Sampdoria-Juventus e Milan-Empoli.
Buona settimana a tutti i lettori.