Nuovo incidente in Alzaia Naviglio Pavese a causa dei cantieri infiniti della ciclabile. Un auto si è ribaltata e i due passeggeri sono usciti miracolosamente illesi dopo aver toccato i cordoli alti ma poco visibili che separano la carreggiata dalla ciclabile. La ciclabile che corre lungo il Naviglio Pavese (sulla corsia destra venendo dal centro) non è ancora pronta dopo 2 anni di cantiere, ma continua a provocare incidenti perché realizzata con modalità assolutamente pericolose e contrarie al Codice della Strada.
Stiamo parlando del tratto di collegamento tra Milano e la Vento, la ciclovia tra Venezia a Torino. In attesa di capire quanti milanesi ogni mattina si recano in bicicletta a Torino o Venezia, il tratto milanese lungo il Naviglio è già costato 2 milioni e mezzo, ma soprattutto prosegue con la solita improvvisazione e lentezza dei lavori pubblici gestiti dall’amministrazione Sala.
Pensate che arrivati a metà dell’opera, ci si è resi conto che la superficie dove si stava realizzando la ciclabile era a rischio crollo e le balaustre erano cedevoli. Dunque i cantieri sono stati fermati per consentire il consolidamento delle paratie e delle balaustre ai lati del Naviglio. Era un problema visibile, segnalato anche dai residenti e da comitati contrari al progetto, ma nessuno in Comune ci aveva pensato! E cosi i cantieri stradali sono fermi, mentre continuano gli incidenti determinati da strettoie e incroci non segnalati e cordoli che appaiono all’improvviso ai conducenti di auto e moto.
Eppure quando si trattò di decidere la realizzazione dell’opera l’allora Assessore alla Mobilità Granelli non volle ascoltare tutte le obiezioni e le controproposte del quartiere. Da secoli la gente va in bici lungo il Naviglio senza che vi fosse bisogno di una costosa pista ciclabile che restringe la circolazione stradale e priva di aree di parcheggio tutti i residenti del quartiere Torretta.
Speriamo che il nuovo Assessore alla mobilità Arianna Censi voglia dare una occhiata all’itinerario e renderlo più sicuro per tutti e più logico. Qualcuno poi dovrà pagare per gli errori macroscopici di progettazione dell’ennesima ciclabile
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Buonasera Fabrizio, potrebbe per cortesia indicare esattamente le modalità contrarie al Codice della Strada, magari indicando gli articoli che non sono stati rispettati? Perché altrimenti è difficile analizzare e trovare le colpe.
cordialmente
michele
Non c’è bisogno di indicare codici della strada non rispettati basterebbe un poco di buon senso faccia un giro a vedere i lavori
Personalmente reputo che di notte (ovvero nel periodo della giornata in cui sono avvenuti gli incidenti debunciati ) comunque andrebbero segnalati meglio i siti dei lavori con appositi segnali luminosi, come previsto dalla normativa vigente anche per i semplici ponteggi delle opere private che interessino, anche marginalmente, le pubbliche vie).
Forse è proprio a questo che si riferisce l’autore dell’articolo.
Poi, è implicito che bisogna necessariamente “andare piano” in prossimità di cantieri che interessano la carreggiata: riduzione della larghezza della carreggiata, buche, disconnessioni del fondo stradale e detriti-spesso inevitabili in certe aree limitrofe alle opere in fase di esecuzione- rendono il transito veicolare non molto sicuro.
È innegabile altresì che i tempi lunghi delle opere stesse rendano impossibili la collocazione di segnalazione verticale e orizzontale che, solitamente, vengono effettuate a lavori ultimati .
Tutti i residenti, come me, che assistono alle opere, auspicano in una più assidua frequenza del sito da parte delle maestranze che, negli ultimi mesi sembra siano state ridotte al minimo e, perdendo molto tempo nello scarico mattutino e carico pomeridiano dei mezzi di movimentazione (da uno specifico bilico dedicato a tale finzione… quotidianamente!) hanno limitato al minimo lo stato di avanzamento lavori.
Speriamo in una accelerazione delle opere nei prossimi mesi.
A che velocità andava sto tizio qui?
Buongiorno, sul lato destro dell’alzaia naviglio Pavese, esiste il marciapiede ( anche abbastanza largo) era necessario realizzare un altro marciapiede sul lato sinistro ( quindi lato parapetto naviglio ) che toglie circa un metro alla carreggiata??? inoltre,tutti quegli inutili “giardinetti” tolgono spazio di parcheggio alle auto, non era più semplice fare una strada dritta?? o al progettista piace che le macchine facciano la gimcana????Io proporrei che chi ha fatto il progetto pensando più all’estetica che alla funzionalità,percorresse tutti i giorni e più volte al giorno l’alzaia, cosi da rendersi conto della “comodità” di transito.
Fabrizio