In diocesi Milano 930 famiglie pronte a accogliere profughi ucraini, mentre il Comune pensa di collaborare con il terzo settore

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Quando si dice che il mondo del volontariato è un supplente indispensabile delle istituzioni è semplicemente la verità. Accetta la realtà, si fa carico delle criticità, organizza senza perdere tempo e senza troppe parole: tutto puntando sul volontariato. E che le urgenze si susseguano con velocità è sotto gli occhi di tutti.

“È difficile dire quanti profughi dall’Ucraina arriveranno a Milano ma se noi pensiamo che sono 22mila i cittadini ucraini nella Città metropolitana e se è presumibile che ognuno richiami uno o due parenti, un figlio, un nonno, si tratta di 40mila persone”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo in Consiglio comunale dove ha parlato della strategia di accoglienza dei profughi in seguito al conflitto in Ucraina” E ha promosso una raccolta fondi in fieri.

La rete Caritas ha raccolto contributi del valore (per ora) di 5 milioni di euro. Oltre a rispondere tramite la raccolta fondi (non di beni materiali) agli appelli di emergenza delle Caritas impegnate sul campo, Caritas Ambrosiana ha direttamente finanziato (con 25 mila euro) gli interventi condotti da Missione Sociale Diaconia, partner “storico” in Moldova, organismo sociale della Chiesa ortodossa locale.

“Nelle prossime settimane, in accordo col terzo settore, sarà fatto ogni sforzo per fronteggiare l’emergenza e poi accelerare l’inserimento nella nostra comunità delle centinaia di persone scappate dalla guerra” – ha aggiunto Sala. Il terzo settore sa, comunque, fare da sé.

Da subito nella diocesi di Milano Caritas Ambrosiana ha già raccolto oltre mille disponibilità ad accogliere profughi dall’Ucraina. L’organizzazione ha sinora censito (dati aggiornati a lunedì 7/3, ma in costante aumento) la disponibilità di 60 appartamenti privati in questo momento vuoti e destinabili all’accoglienza; spazi utilizzabili presso 45 tra parrocchie, istituti religiosi e associazioni; 930 famiglie disposte ad accogliere nelle proprie case (la catalogazione delle disponibilità è in corso e sino a ieri si contavano, distribuite per provincia, 52 famiglie a Varese, 36 a Lecco, 74 a Monza e Brianza e 342 a Milano, ma i dati sono in costante aggiornamento).

Caritas e le cooperative del suo sistema coordineranno inoltre l’accoglienza in alcune decine di alloggi che la diocesi di Milano intende rendere disponibili, se ve ne sarà la necessità, a Villa Sacro Cuore di Triuggio (MB). Per segnalare la propria disponibilità all’accoglienza, famiglie e cittadini possono compilare il Google form creato all’indirizzo https://forms.gle/FgcNahNYrZxNed8t8. Parrocchie, enti e associazioni devono invece continuare a scrivere alla casella mail stranieri@caritasambrosiana.it.

Sul versante dell’orientamento fornito a chi accoglie profughi già arrivati tramite canali autonomi e informali, lo Sportello Accoglienza Immigrati di Caritas Ambrosiana ha raccolto 136 richieste di consulenza, che riguardano 265 persone (tra cui 128 minori con accompagnatori). Tali segnalazioni giungono da cittadini italiani, o da ucraini da tempo in Italia per lavoro, e riguardano profughi ricongiuntisi a parenti o conoscenti. Lo sportello fornisce supporto e orientamento legale, dando come indicazione prioritaria di segnalare la presenza dei nuovi arrivati al Consolato ucraino (Comune di Milano) o agli Uffici immigrazione delle Questure e ai Comuni (negli altri territori).

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