Al di là delle proposte folkloristiche di improbabili test antidroga, canne libere a Milano (con quale competenza del Consiglio Comunale lo sanno solo quelli del PD), la periferia è un disastro al rallentatore. Ci racconta lo stato pietoso delle case MM del Municipio 7 l’ex responsabile casa Franco Vassallo:
“Dopo anni di denunce sui ritardi e sul degrado del cantiere di via Pastonchi è successo ciò che era del tutto prevedibile: la ditta è fallita. E fallendo ha congelato i lavori. Costringendo centinaia di persone a vivere tra i ratti, le macerie e una degrado strisciante che nessuno pare intenzionato a fermare. Non farò paragoni impropri e non citerò altre tragedie, ma le facciate sventrate, i latterizzi ovunque, i tubi di ferro lasciati ad arrugginirsi non evocano certo un paesaggio Milanese.
Non della Milano che abbiamo tutti imparato ad amare, almeno. Il Comune, di fronte al problema, si limita a rispondere con nuove gare. Ma qui ci sono problemi di sicurezza, oltre che di decoro: non c’è il tempo per un nuovo capitolato, di una gara, dei ricorsi, del Tar. Almeno si dovrebbe intervenire per chiudere l’area. Non credo ci sia bisogno di dire cosa succederà tenendo tutto aperto, no?
Eppure queste mie richieste cadono su orecchie sorde. Come sorde sono le orecchie che stanno ascoltando le suppliche, che a questo siano arrivati, che arrivano da via San Romanello. Dopo il furto della corrente dal pianerottolo siamo all’emergenza infiltrazioni. Nella scala C sono tre anni che viene denunciato il problema, nelle scorse settimane addirittura dalle macchie colava acqua sul pavimento. A tacere della muffa e dell’umidità costante in cui i residenti sono costretti a vivere. Essere inquilini di MM non è un privilegio. È considerato, è sempre stato considerato, un diritto dei Milanesi meno fortunati. Da quando c’è MM la situazione è così assurda che vivere nelle case popolari sembra quasi una sfida.
Una sfida al destino, in attesa che succeda qualcosa di grave. Una sfida al Comune, che la prende sul personale quando gli inquilini chiedono almeno di essere rispettati. E una sfida al buonsenso: uno dei Comuni più ricchi d’Italia sperpera il proprio patrimonio mentre lo guarda degradarsi e crollare. Talvolta metaforicamente, nel senso di crollo di valore. Altre volte in maniera molto più concreta. E su tutto pesa la coltre pesante del silenzio di una politica impegnata nel derby tra chi le canne le fuma e chi ci fa politica.”

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,