Milano – Pronto hub sottopasso Mortirolo per accoglienza profughi

Milano

“Abbiamo fortemente chiesto questo spazio perché per noi era strategico avere un posto vicino alla stazione centrale che sta diventando luogo di arrivo: ci sembrava importante avere un luogo per dare spazio alle persone dove sostare qualche ora in attesa di una sistemazione più stabile”. Così l’assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolè ha commentato l’inaugurazione dell’hub di prima assistenza per i profughi ucraini al sottopasso Mortirolo che sarà gestito dalla Protezione civile con Fondazione Progetto Arca. “Questo è uno snodo importante perché da qua le persone verranno inviate nei Cas. Il Comune di Milano ha già messo a disposizione Casa Jannacci, mentre da lunedì avremo anche un posto in viale Puglie e un altro centinaio di posti che creeremo con il terzo settore, arrivando circa a 200 posti. Ma vogliamo sostenere anche l’accoglienza diffusa delle famiglie, per questo abbiamo chiesto che abbiano anche un sostegno materiale: non possiamo chiedere alle famiglie più fragili di fare sforzo da sole. Hanno bisogno di strumenti per dare accoglienza adeguata”, ha aggiunto. 

L’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, a sua volta, ha sottolineato che la Regione “sta lavorando in accordo con le prefetture per organizzare il percorso di accoglienza”. Alla domanda su eventuali criticità nella gestione dei flussi, Moratti ha risposto che “in questo momento con i numeri attuali non abbiamo criticità rispetto agli 11mila profughi arrivati, grazie anche ad una rete di solidarietà data dalla presenza nella regione di famiglie ucraine che si stanno facendo carico dei familiari che provengono dalle zone di guerra”. “Se i numeri aumenteranno sarà necessario allargare le strutture di accoglienza. Noi Regione abbiamo chiesto al Governo contributi che possano essere dati alle famiglie che accolgono, con un filtro delle associazioni di volontariato che conoscono le necessità e le famiglie per garantire un’accoglienza in sicurezza sia per le mamme sia per i bambini che sono gli arrivi prevalenti”, ha concluso.

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