di Laura Bonelli
Il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e il carabiniere della sua scorta, Vittorio Iacovacci, venivano assassinati con un agguato lungo una delle strade più pericolose della Repubblica Democratica del Congo.
Esce per Paesi Edizioni il libro inchiesta Delitto Diplomatico scritto a più mani da un team di giornalisti che ha portato avanti un’indagine accurata sia per la ricostruzione dei fatti che per le ipotesi su questo omicidio. Sono ancora molti i dubbi di quella giornata partita con una missione di controllo di routine e finita in tragedia.
Una vicenda che colpì molto per la grande positività della figura di Attanasio
“Quello che appare chiaro, sino a essere luminoso, a percorrere questi tratti della sua vita, è anche che Luca Attanasio interpretava la diplomazia come una speranza, come un’opportunità per risolvere problemi, come una vocazione a servire: lo Stato, ma anche un’umanità che a quello Stato e a quella diplomazia sarebbe stata grata” scrive Toni Capuozzo nell’ introduzione.
Di seguito l’intervista a Matteo Giusti, tra gli autori del libro e giornalista della rivista di geopolitica Limes.
Quanto è stato complesso avviare e portare avanti la vostra indagine investigativa sulla morte di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci?
Le indagini sono state un vero percorso ad ostacoli perché il governo congolese e la magistratura militare congolese non hanno minimamente collaborato. Reperire informazioni affidabili nella repubblica democratica del congo è complicato e i pochi fixer affidabili vengono continuamente minacciati dalle autorità locali. Per fortuna almeno la magistratura italiana si è resa disponibile, ma ogni parola o azione che viene dal congo va sempre verificata e controllata
Il libro ricostruisce i fatti non dimenticando la parte emotiva grazie alla testimonianza di Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore…
Zakia Seddiki è una donna speciale. E’ mamma di tre bambine e vedova di una persona indimenticabile. Lei porta avanti con grande dignità la memoria del marito e lo fa cercando la verità sempre con garbo ed eleganza.
Ipotesi, luci e ombre. Perché questo caso è tanto complicato?
In Africa tutto è complicato. Lo è il Paese per antonomasia perché la giustizia e la verità sono solo parole prive di significato. Ogni giorno centinaia di persone vengono rapite, uccise o stuprate, tutto nella più completa impunità. Anche un omicidio di un ambasciatore potrbbe facilmente finire nell’oblio.
L’immagine che viene fuori dall’ inchiesta su Attanasio è quella di un uomo guidato da rettitudine e coerenza. L’ avevate conosciuto personalmente?
Non ho avuto questa fortuna, ma ho parlato con moltissime persone che hanno lavorato e vissuto con lui che mi hanno fatto capire che persona fosse. Un uomo sicuramente retto e generoso, ma anche un diplomatico di razza.
Un’ultima domanda, più generale. In un tempo in cui il giornalismo è spesso ridotto a “copia e incolla” o “mantieni la linea narrativa di tutti gli altri” cosa significa portare avanti un’indagine alla ricerca della verità?
E’ molto faticoso e ci si trova spesso di fronte a vicoli ciechi, ma allo stesso tempo è stimolante e di fa capire che stai seguendo la strada giusta o quella sbagliata. L’Africa è un buco nero e cercare la verità è quasi utopico, ma a volte è una cosa che ti viene da dentro e a cui tu per primo devi dare una risposta.
GLI AUTORI
Toni Capuozzo. Giornalista, scrittore, reporter di guerra e conduttore televisivo italiano, autore di decine di saggi e inchieste.
Antonella Napoli. Giornalista, scrive per Repubblica, Vanity Fair, Limes e Huffington Post, e coordina la campagna internazionale Sudan 365.
Fausto Biloslavo. Giornalista e reporter di guerra, scrive per Il Giornale, il Foglio, Panorama.
Stefano Piazza. Giornalista, scrittore, esperto di terrorismo internazionale per Panorama e La Verità.
Matteo Giusti. Giornalista, autore del saggio L’Omicidio Attanasio (Chiarelettere), scrive per la rivista di geopolitica Limes.
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