Famiglia italiana in trappola a Kherson in salvo grazie a una notizia di agenzia

Cronaca

Giovanni Bruno, il marittimo pozzallese che da Kherson – dove era bloccato con la famiglia da 24 giorni – aveva lanciato ripetuti appelli chiedendo aiuto per lasciare la città, è ora al sicuro a Palanca, in Moldavia. “Siamo salvi. Ieri sera siamo stati contattati da un giornalista di Radio Rai, Simone Zazzera. Adesso siamo in macchina con lui, si è offerto di accompagnarci”. È Giovanni Bruno a raccontarlo, non senza un pizzico di sollievo, all’AGI. L’uomo – con la sua famiglia – era arrivato sabato a Odessa dopo aver deciso di lasciare in automobile e in autonomia la città di Kherson. Il viaggio è stato difficile, da Kerson alla costa, raggiungendo la zona di Mycolaiv fino, appunto, a Odessa. È stato il lancio d’agenzia a mettere in moto il giornalista del Giornale Radio Rai. “Ho letto l’AGI che annunciava il suo arrivo a Odessa e mi sono messo in contatto con Giovanni – afferma il giornalista Rai, Simone Zazzera – Mi ha detto che non aveva un passaggio fino a Palanca, il punto di confine tra Ucraina e Moldavia più vicino a Odessa, un’ora di macchina circa. Volevo raccontare questa storia e avrei potuto accompagnarlo. Con Artem, l’autista che mi aiuta qui in Ucraina, siamo andati a prendere Giovanni, la moglie e la bimba di 22 mesi. Li abbiamo accompagnati a Palanca”. Un tragitto di circa un’ora e mezza per i rallentamenti dei check point ,almeno sei, con controlli superati senza problemi. Non c’è stata fila alla frontiera. Giovanni Bruno aveva comunicato alla Farnesina della sua intenzione di lasciare Kherson e si era messo in contatto con il consolato italiano a Odessa. L’ultimissimo tratto è stato percorso senza Artem perché, essendo cittadino ucraino, non poteva passare il confine per la legge marziale in vigore che non permette agli uomini tra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese. Zazzera ha salutato i Bruno oltre il confine ed è tornato indietro con Artem. (AGI)

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