Era stato assunto come custode sociale nel caseggiato Aler di via Zamagna 4, nel quartiere di San Siro e quella di lunedì 21 marzo era la sua primo giorno di lavoro, ma è stata anche l’ultima perché Giuseppe non se la sente più di continuare. E’ stato aggredito da un gruppo di ragazzini tra i 15 e i 16 anni. Sono immigrati di seconda generazione, nati in Italia da genitori nordafricani, che probabilmente lo hanno visto come un controllore inviato da Aler, una minaccia al loro strapotere .
«Sono stato preso a bottigliate senza alcun motivo.» ha raccontato al “Giorno” Giuseppe, 54 anni «Sì, ero consapevole che si trattasse di un quartiere difficile. Ma onestamente non potevo immaginare che lo fosse fino a questo punto… Le brave persone ci sono anche in via Zamagna, ce ne sono tante. Ma sono vittime di questi delinquenti che la fanno da padroni. La brava gente ha paura ad uscire di casa, specie alla sera».
L’uomo sconvolto ha spiegato «E’ accaduto che qualche ragazzino sputasse a terra proprio dove avevo appena finito di pulire. … La prima vera spia si è accesa, col senno di poi, all’ora di pranzo quando uno di questi ragazzini che mi avrebbero poi aggredito ha preso a calci la por-ta della guardiola e di fronte alla mia reazione mi ha detto, per tutta risposta, che lui lì fa quello che vuole.» Finché alle 16.45 «Sono fuori dalla guardiola a parlare con alcuni inquilini quando mi arriva addosso una bottiglia di vetro. Mi prende solo di striscio. Mi volto per capire da dove sia arrivata e vedo tre ragazzini tra i 15 e i 16 anni, nordafricani dall’aspetto, tra i quali quello che qualche ora prima si era presentato davanti alla guardiola…Mi lanciano contro un’altra bottiglia di vetro. A quel punto rientro in guardiola, mi ci chiudo dentro, e loro prendono a battere contro la porta e le finestre con spranghe di legno. Così, dal nulla, senza alcun motivo. Sono andato in panico, ho chiamato il mio responsabile e subito dopo i carabinieri, che per fortuna sono intervenuti in fretta. Al loro arrivo, i ragazzini, che nel frattempo erano diventati una decina, forse una quindicina, sono scappati…».
“Il grave episodio accaduto in via Zamagna, nel famigerato quadrilatero di Piazzale Selinunte, ai danni di un custode dell’Aler al suo primo giorno di servizio è l’ennesima conferma della necessità di azioni energiche nel quartiere, con un programma di sgomberi su larga scala degli abusivi e una presenza delle Forze dell’Ordine più stabile e continuativa” ha commentato Marco Bestetti (FI), Consigliere comunale a Palazzo Marino.
“L’ex mercato comunale coperto di Piazzale Selinunte, ora vuoto e inattivo – prosegue Bestetti – rappresenta una straordinaria opportunità che non possiamo permetterci di sprecare. Ritengo fondamentale prevedere qui, in accordo con la Prefettura e la Questura, l’apertura di una nuova sede delle Forze dell’Ordine, per riportare lo Stato nel cuore di un quartiere così problematico. …Dal momento che il Municipio 7 non ha alcun Commissariato di Polizia attivo entro i suoi confini, ritengo che questo spazio comunale di Piazzale Selinunte sia perfetto, sia per la sua collocazione assolutamente baricentrica rispetto al territorio di competenza, sia per il forte segnale di discontinuità che trasmetterebbe a tutto il quartiere, che ne ha un disperato bisogno. In Piazzale Selinunte ci vuole la presenza dello Stato, non di rapper stonati” ha concluso Bestetti.
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