Il mondo occidentale si stringe all’Ucraina.
“Risponderemo all’uso di armi chimiche da parte di Mosca, la Nato risponderà”, ha detto il presidente americano Joe Biden da Bruxelles.
“Putin non pensava che avremmo avuto tale coesione tra alleati, la Nato è più unita che mai”. “Gli alleati oggi hanno deciso di fornire più assistenza all’Ucraina – aveva già detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del summit straordinario dell’Alleanza Atlantica –, anche dal punto di vista militare. Tra questi si contano armi anti carro, difese anti missili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci. Gli alleati poi assisteranno l’Ucraina con aiuti finanziari e umanitari”. Stoltenberg ha anche lanciato un altolà a Pechino a non dare supporto militare a Mosca.
A Bruxelles il giorno dei vertici di G7, Nato e Europa, a cui ha partecipato anche il presidente ucraino Zelensky: ha chiesto alla Nato “aiuti militari senza restrizioni”. “La minaccia dell’uso su vasta scala da parte della Russia di armi chimiche sul territorio dell’Ucraina è reale”, ha poi detto Zelensky in un videocollegamento con il G7. E ci sono informazioni che le truppe russe hanno “hanno usato bombe al fosforo contro la popolazione in Ucraina”, ha aggiunto.
Il G7 è pronto ad adottare nuove sanzioni e continuerà a lavorare per evitare che quelle già decise vengano aggirate anche con la vendita di oro da parte della banca centrale russa. E’ quanto si legge nelle conclusioni della riunione dei leader del G7. “Non è possibile coinvolgere né Nato né Ue nella garanzia di una no fly zone”, ha detto il premier Mario Draghi a margine dei lavori di Bruxelles. “Questo è una violazione contrattuale”, i contratti sarebbero considerati “violati”, ha risposto il premier sulla pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli.
LA SITUAZIONE SUL CAMPO – L’offensiva russa in Ucraina continua senza sosta. Ma dopo un mese di martellamento militare, con oltre 1.800 raid, i progressi sul terreno appaiono sempre più lenti. Se Mosca insiste nel ripetere che “l’operazione militare speciale sta andando avanti secondo i piani”, gli ucraini evidenziano ora un cambio di strategia. Una “fase di guerra di logoramento”, l’ha definita Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. Una nuova impostazione che, per Kiev, è il risultato dell’effetto combinato prodotto dalle ingenti perdite sul campo – 15.600 i soldati di Mosca rimasti uccisi, secondo l’ultimo bilancio ucraino – e delle difficoltà a prendere il controllo dei centri strategici. Per questo sarebbero in arrivo rinforzi militari in Bielorussia e Crimea, concentrando le forze per tentare di circondare la capitale e occupare interamente le regioni di Donetsk e Lugansk, nel Donbass. Giorno dopo giorno, la resistenza ucraina mette a segno nuovi colpi. Come il raid missilistico che nella notte ha distrutto una delle più grandi navi d’assalto anfibie della flotta russa, la Orsk, ormeggiata nel porto occupato di Berdyansk, sul mar d’Azov. Un bombardamento che ha interrotto importanti rifornimenti militari per l’assedio di Mariupol, colpendo anche altre due navi nemiche. I combattimenti proseguono feroci da est a sud, fino ai dintorni di Kiev. L’uso di armi al fosforo è stato denunciato stavolta nella regione di Lugansk, con almeno quattro morti. A Kharkiv, secondo centro del Paese vicino al confine russo, sei civili sono rimasti uccisi e 15 feriti mentre erano in attesa di ricevere aiuti nella città martoriata, dove i beni di prima necessità scarseggiano, come del resto acqua, gas ed elettricità. Il centro è stato attaccato con missili da crociera Kalibr lanciati dal mar Nero, per un totale di 44 raid in 24 ore, anche con lanciarazzi.
E’ battaglia anche a Izyum, a metà strada tra Kharkiv e il Donbass, di cui le forze di Mosca avevano inizialmente rivendicato la conquista. Mentre a Irpin, alla periferia nord-ovest di Kiev, la controffensiva ucraina rivendica di aver ripreso l’80% del territorio. In un Paese sempre più disseminato di armi, si rischia di morire anche lontano dagli scontri. Come nel villaggio di Obilne, vicino a Zaporizhzhia, dove tre ragazzini di 15, 13 e 12 anni sono rimasti gravemente feriti dall’esplosione di una mina che credevano un giocattolo. Secondo il bilancio dell’Onu, in un mese di guerra è stata superata la soglia di mille civili uccisi. E’ invece rientrato l’allarme per il nuovo incendio nell’area della centrale nucleare di Chernobyl, l’ultimo degli oltre trenta roghi segnalati nelle ultime due settimane. Intanto, è arrivato il primo vero scambio di prigionieri di guerra ordinato da Zelensky, 10 per parte, oltre a 11 marinai civili salvati dopo l’affondamento di una nave russa vicino a Odessa che sono stati liberati al posto di 19 omologhi ucraini della nave di soccorso Sapphire.
PARLA ZELENSKY – Il presidente ucraino interviene all’assemblea della Nato ribadendo l’accusa di utilizzo delle armi al fosforo da parte dell’esercito russo. Zelensky ha chiesto nel vertice a Bruxelles “aiuti militari senza restrizioni”. “Avete almeno 20.000 carri armati. L’Ucraina ha chiesto l’uno per cento di tutti i vostri carri armati. Dateceli o vendeteceli. Ma non abbiamo una risposta chiara”.
Prima intervista del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a un giornale italiano, la Repubblica, dopo un mese di guerra con Mosca. La guerra lampo russa – sottolinea Zelensky – è fallita, Kiev si difenderà fino alla fine ma chiede aerei e mezzi di difesa aerea contro gli attacchi dal cielo, Putin non si fermerà e quello in corso è un conflitto che coinvolge tutta l’Europa.Da una località segreta, ribadisce che gli ucraini stanno difendendo l’Europa, e ritiene che l’intero mondo civilizzato alla fine si unirà a Kiev. È disposto a discutere un cessate il fuoco, a patto però di non subire ultimatum. E chiede di continuare a fare pressione con le sanzioni. La guerra lampo russa è fallita, Kiev si difenderà fino alla fine ma chiede aerei e mezzi di difesa aerea contro gli attacchi dal cielo, Putin non si fermerà e quello in corso è un conflitto che coinvolge tutta l’Europa. (Ansa)
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