La notizia riportata con soddisfazione da tutta la stampa, può anche essere gratificante per Milano, se le metropolitane presenti fossero efficienti e non emergessero continuamente criticità irrisolte. Dunque Milano incassa 732,2 milioni per allungare tre linee metropolitane e studiare la fattibilità della M6, la linea «rosa» che partendo da Quarto Oggiaro raggiungerebbe il quadrante sud della città fino al parco Lambro. É la fetta dei 4,7 miliardi di euro che il governo destinerà alle Città metropolitane di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino per il potenziamento delle metropolitane a cui si aggiungono 1,7 miliardi totali per la manutenzione straordinaria della rete stradale (oltre 166 milioni arriveranno in Lombardia) e 1,9 miliardi per l’acquisto di autobus ecologici a zero emissioni, elettrici o a idrogeno, nelle grandi città con un alto tasso di inquinamento e in questo caso Milano «prenota» quasi 250 milioni per acquistare e mettere in circolazione 350 bus ecologici entro il 2026, i primi 96 da acquistare entro il 2024. Così pare e si devono forse accettare le intenzioni, nonostante questa amministrazione brilli per lungaggini ed inerzia.
Ma ad esempio (e non è l’unico caso) una lettera a MilanoToday segnala la protesta di un comitato riguardante la stazione M2 di Villa Pompea, a Gorgonzola che versa in condizioni pessime e di totale abbandono”. Lo scrive un comitato di quartiere, lamentando tutte le incurie alla struttura. Dalle barriere architettoniche, alla muffa, alle crepe sulle banchine del metrò.
“Non ci sono ascensori, montascale e nemmeno rampe”, scrivono gli abitanti facendo presente che le barriere architettoniche al momento sono insormontabili per chi presenta una disabilità. “La struttura sta letteralmente cadendo a pezzi”. E, tra i vari esempi di incuria, le scale si stanno sbriciolando, le banchine sono costellate di buche e crepe, i divisori di metallo si stanno sgretolando, le pareti esterne delle banchine sono piene di buchi e muffe, i termoventilatori mancanti o disattivati. “Un disastro su tutti i fronti”, scrivono ancora gli abitanti: “La situazione dovrebbe essere valutata e risolta al più presto, sia perché chi utilizza quella stazione paga esattamente come chi usufruisce di stazioni più dignitose, sia perché nel 2022 non si può avere una stazione in tale stato e senza nessuna agevolazione per chi ha disabilità motorie”.
Pensiamo al futuro, ma non dimentichiamo il presente.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano