Il Gip del Tribunale di Macerata – come già aveva fatto lo scorso 29 ottobre il Tribunale di Enna – ha ritenuto che le frasi di Sgarbi pronunciate in due video (postati sul proprio profilo facebook in data 11 e il 12 maggio 2020) non siano punibili perché pronunciate “in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui” (e cioè dello Scanzi).
Sono quindi state respinte le tesi del querelante Scanzi (difeso dall’avv. Caterina Malavenda di Milano) ed accolte quelle dell’avv. Giampaolo Cicconi (difensore di Vittorio Sgarbi) e della stessa Procura di Macerata.
Le frasi incriminate:
“Scanzi sarebbe abituato a pratiche sadomaso, contento di prenderlo nel culo da Conte, bravo solo a leccare.
Scanzi è un fascistello, fascista, faccia di merda, cervellino sifilitico, povero demente , capretta molesta”
Post Vittorio Sgarbi
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