Bocciato senza appello il tracciato M6. Accuse di pressapochismo, non conoscenza dell’habitat del territorio, insomma da rifare.
Scrive Giorgio Goggi Urbanista doc in un post “Sconcertante il tracciato della M6 presentato dal Corriere! Una metropolitana trasversale interquartiere, non come dovrebbe un tracciato foraneo che convogli sul mezzo pubblico i ben più rilevanti flussi dall’esterno fino all’interno della città. Ribalta il tracciato del PUMS che era corretto, benchè migliorabile. Questo proposto è un tracciato da tram.
Una costosa infrastruttura destinata ad un calo di utenza in ore di morbida. K L’articolo dice che il tracciato è del Ministero, ma da quando in qua il Ministero propone i tracciati? O forse glielo abbiamo chiesto noi?
Inoltre i prolungamento a Paullo, altro errore, foriero di una bolla edilizia come quella che ha saturato il tracciato della M2 e reso la statale 11 una strada urbana congestionata. In questi casi si inserisce un mezzo meno capiente, in attesa che la mobilità cresca.
Dove sono finiti gli ingegneri esperti di Milano?
ACI “Esprimiamo viva preoccupazione sui nuovi interventi sulla mobilità, in particolare sulla proposta per la nuova linea M6 della metropolitana: si tratta di un tracciato di interquartiere, una soluzione mai vista che potrebbe trasformarsi in uno spreco di risorse, con vantaggi esigui”. Lo dichiara il presidente di AC Milano Geronimo La Russa, che spiega: “Come sottolineano gli esperti della nostra Commissione Mobilità, le metropolitane hanno normalmente tracciati radiali verso il centro della città: devono convogliare grandi masse di mobilità dall’area urbana circostante a Milano (e non solo dalla Città Metropolitana, visto che tutta l’area è valutata in 5 milioni di abitanti) verso la città centrale riducendo gli ingressi automobilistici. Un tracciato interquartiere sarà, forse, saturato in ora di punta e molto sottoutilizzato in ore di morbida. IL PUMS di Milano prevedeva una M6 con tracciato Nord-Sud diretto verso Via Ripamonti, tracciato perfezionabile, ma razionale, al contrario di quello proposto. Stupisce inoltre, come sottolineano i nostri esperti, che la paternità di questo tracciato venga attribuita al Ministero: nell’esperienza di tutti gli ultimi anni il Ministero si è limitato a valutare i tracciati non a proporli modificando i progetti delle città. Si trattava con valenti ingegneri dei trasporti, dove sono finiti?”, conclude La Russa.
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