Giana “A Milano passeggeri su mezzi Atm -30% rispetto a livelli pre Covid”

Milano

Alla vigilia della fine dello stato di emergenza Milano il traffico di passeggeri sui mezzi pubblici di Atm è ancora inferiore del 30/35% rispetto ai livelli pre Covid. Lo ha già detto il direttore generale dell’azienda, Arrigo Giana, secondo il quale quello attuale è “un livello in qualche modo consolidato dal mese di ottobre/novembre del 2021. Le ondate successive sono state meno violente a livello di impatto e meno percepite dai nostri passeggeri. Quello però è un trend, in leggero miglioramento, ma siamo comunque su quei livelli, meno 30-35%, a seconda degli orari e delle giornate. Questa è una situazione che ci aspettiamo nel medio termine. Non ci aspettiamo che si ritorni presto ai livelli pre Covid”. Secondo il manager “sarebbe azzardato” fare delle previsioni precise sul ritorno ai livelli pre Covid. “Noi con la fine dell’emergenza, finiranno anche gli obblighi sul distanziamento negli uffici e quindi grosso modo gli uffici dovrebbero progressivamente tornare a una capienza del 100 per cento. Nel frattempo però tutte le aziende hanno sottoscritto accordi collettivi con i sindacati per un utilizzo fisiologico dello smart working.

È pesante nel senso che il minimo sindacale di smart working è intorno al 15/20 per cento. Se voi considerate un 15/20 per cento in meno di pendolari sulla nostra rete è già un effetto che magari recupereremo nel corso del tempo con un incremento complessivo della mobilità su Milano”. “Milano dall’Expo in poi – ha ricordato – aveva visto un incremento della mobilità intorno al 5 per cento degli spostamenti, è un’enormità anno su anno, per cinque o sei anni di fila. Milano stava crescendo in questi termini. Ci auguriamo che riprenda questa crescita di attrattività e quindi questa perdita che oggi è fisiologica verrà recuperata da fattori esterni di recupero dell’attrattività di Milano. So per certo che l’effetto dello smartworking è fisiologico, l’effetto delle nuove abitudini legato alla mobilità business è fisiologico, le riunioni ad esempio si fanno in videoconferenza. Questo tipo di mobilità non esisterà più. Mi aspetto che questi effetti peseranno per la nostra rete un 10-15 per cento. Penso che la recupereremo ma con un traffico che sarà indotto da fenomeni diversi. Due o tre anni minimo, passeranno. Sono più sensazioni che dati”.

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