Il Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Milano ospita ‘Lullaby’ (ninnananna), opera di Maurizio Cattelan realizzata nel 1994, l’anno dopo la strage di via Palestro che fece cinque vittime. L’opera, esposta al Cimitero Monumentale fino al 6 novembre, è composta da 40 sacchi di plastica bianca, stoccati su due pallet, contenenti le macerie del Padiglione di arte contemporanea, il cui muro esterno era stato raso al suolo dall’attentato mafioso. Maurizio Cattelan ha deciso di donare l’opera a Milano che la esporrà poi al Museo del Novecento.
Balla alla Galleria Bottegantica
“Balla al femminile. Tra intimismo e ricerca del vero”, fino al 30 aprile alla Galleria Bottegantica, rende omaggio a Giacomo Balla e racconta come l’artista abbia interpretato la femminilità in due periodi, quello divisionista di inizio ‘900 e quella figurativo-realista degli anni ’30 e ’40. A cura di Elena Gigli, la mostra presenta, accanto a due opere eseguite da Balla agli inizi del ‘900, un selezionato nucleo di dipinti del Balla maturo.
Paola Pezzi al Gaggenau DesignElementi Hub
Si apre il 4 aprile al Gaggenau DesignElementi Hub “Passaggi di stato”, personale di Paola Pezzi che apre il nuovo ciclo di mostre “Materiabilia” promosso da Cramum e Gaggenau. A cura di Sabino Maria Frassà, la mostra raccoglie fino al 31 luglio opere realizzate in oltre 30 anni di carriera nelle quali l’artista disciplina e domina la materia conferendole la dimensione del divenire.
“Northern Lights” alla Other Size Gallery
La Other Size Gallery ospita fino al 20 maggio “Northern Lights”, prima personale in Italia della fotografa olandese Carla van de Puttelaar: curata da Claudio Composti, la mostra propone 11 fotografie, di medio e grande formato, tra ritratti femminili (con il corpo protagonista nella sua unicità) e nature morte.
Maurizio Galimberti al Museo Diocesano
Figure del calibro di Nelson Mandela, Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II, accanto a fatti cruciali come la guerra del Vietnam, l’11 settembre 2001 e la pandemia da covid: è un condensato di eventi e personaggi la mostra fotografica “Maurizio Galimberti. Uno sguardo sulla nostra storia”, in programma al Museo Diocesano Carlo Maria Martini fino al 1 maggio. A cura di Denis Curti, la rassegna presenta 30 scatti di grande formato firmati da uno degli autori italiani più conosciuti e celebrati del panorama artistico italiano e internazionale che in questa occasione ripercorre la storia del Novecento fino ai nostri giorni.
Tiziano a Palazzo Reale
Palazzo Reale ospita “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano”, a cura di Sylvia Ferino e allestita fino al 5 giugno (una coproduzione Comune di Milano-Skira Editore, e con il sostegno della Fondazione Bracco), che svela il ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo. Nel percorso, articolato in 8 sezioni, sono esposte circa un centinaio di opere, di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, accanto a sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este del 1994, libri e grafica.
Joaquin Sorolla a Palazzo Reale
Sempre a Palazzo Reale, fino al 26 giugno “Joaquin Sorolla. Pittore di luce”, prima grande mostra in Italia dedicata al maestro spagnolo, uno dei massimi rappresentanti della moderna pittura iberica a cavallo tra Ottocento e Novecento: la monografica, a cura di Micol Forti e Consuelo Luca de Tena, ripercorre attraverso 60 opere tutta la carriera di Sorolla, dagli esordi negli anni Ottanta dell’Ottocento nella natia Valencia fino alla morte, sopraggiunta nel 1923.
Al Castello Sforzesco edizioni a stampa della Divina Commedia
Al Castello Sforzesco di Milano in mostra le prime edizioni a stampa della Divina Commedia. La mostra ‘1472. L’arte tipografica incontra la Commedia’, visitabile fino al 30 aprile nella Sala del Tesoro, è curata da Isabella Fiorentini e Loredana Minenna e prodotta dall’Archivio Storico Civico e dalla Biblioteca Trivulziana. Quest’ultima conserva l’intera produzione quattrocentesca a stampa della Divina Commedia: dalla prima edizione licenziata a Foligno l’11 aprile 1472 all’edizione veneziana dell’11 ottobre 1497, e vanta anche il rarissimo incunabolo stampato a Napoli da Francesco del Tuppo nel 1478, di cui sono noti nel mondo solo tre esemplari. La mostra racconta al grande pubblico aspetti relativi alla tradizione manoscritta e a stampa della Commedia dantesca che sono solitamente appannaggio esclusivo degli studiosi. Nel percorso espositivo si richiama l’attenzione su alcuni dettagli materiali degli esemplari in mostra e, nello stesso tempo, sulle scelte adottate per le singole edizioni dai tipografi-editori in tema di impaginazione e di modello testuale, in un racconto che intende evocare per rapidi cenni la ricchezza della pratica tipografica e del mercato editoriale nell’Italia della seconda metà del Quattrocento, già a pochi anni dall’invenzione della stampa a caratteri mobili.
‘Role play’ alla Fondazione Prada
L’Osservatorio di Fondazione Prada a Milano ospita la mostra “Role Play”, curata da Melissa Harris, aperta fino al 27 giugno 2022. Il progetto include una selezione di fotografie, video e performance di 11 artisti internazionali che si interrogano sulla nozione di individualità. Tra gli altri, l’artista londinese Juno Calypso, con la sua estetica pink-pop e la serie fotografica ‘What To Do With a Million Years?’ (2018), documenta una villa tutta rosa costruita nel sottosuolo di Las Vegas negli anni ’70 come rifugio in caso di attacchi nucleari. La figura del “cosplayer”, che indossa nella vita reale il costume di un personaggio di un videogioco, è protagonista del video omonimo realizzato nel 2004 dal cinese Cao Fei, che racconta una storia surreale in cui i protagonisti combattono tra loro muovendosi in città.
Al Pirelli HangarBicocca Anicka Yi
A due settimane dalla fine della mostra alla Tate Modern del suo ‘In love with the world’, si apre al Pirelli HangarBicocca ‘Metaspore’, la più vasta esposizione finora realizzata dedicata all’artista coreana Anicka Yi, che contiene venti installazioni realizzate a partire dal 2010. Il titolo è anche una definizione del lavoro dell’artista che unisce l’arte alla scienza, l’organico all’inorganico esplorando i concetti di metamorfosi appunto e simbiosi in un lavoro che coinvolge tutti i sensi, anche l’olfatto. Tra le opere ‘Biologizing the Machine (spillover zoonotica)’, realizzata appositamente per l’Hangar in collaborazione con il dipartimento di Scienza dell’ambiente e della terra dell’università Bicocca, una rivisitazione del Biologizing the Machine realizzato per la Biennale di Venezia nel 2019. Si tratta di sette teche in vetro che ospitano una cultura di Winogradsky, cioè un ecosistema di batteri del suolo, alghe creato con campioni di terreno dell’area di Milano e della Bergamasca, che crescono e mutano nel tempo. La mostra, curata da Fiammetta Griccioli e Vicente Todolì, sarà visibile fino al 24 luglio.
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