Dopo la Maratona, gli accordi con gli organizzatori, Agiamo racconta risultati e inadempienze
“Maratona. Qualcosa è cambiato! Qualcosa è cambiato? A fine lettura lasciamo giudicare a chi i Giardini li vive abitualmente e li conosce, noi qui ci limiteremo a informare.
Prima della pandemia abbiamo impiegato del tempo con gli organizzatori dell’evento, gli assessori (dell’epoca), e la sovrintendenza, per sostenere, citiamo testuali parole dei primi, “una volontà condivisa di intraprendere una politica di piccoli passi, confronto e cooperazione per cercare di limitare l’impatto dell’evento maratona sui fruitori abituali dei Giardini.”
Furono redatti alcuni punti, che qui sotto riassumiamo:
1) consentire l’accesso al pubblico anche dai varchi in passato riservati solo agli atleti.
In effetti ciò è avvenuto.
2) collocare un numero congruo di servizi igienici, non solo nell’area tecnica.
Anche questo è avvenuto, anche se è difficile quantificarne la congruità.
3) inibire tramite transennamento l’accesso ad alcune zone che, per loro conformazione, “invitano” ad espletare certi atti corporei a cielo aperto, riparati da vegetazione o rocce.
Era molto importante, ma purtroppo questo non è avvenuto e domenica mattina è bastato attendere qualche minuto nei pressi dell’asilo per riprendere parecchia gente, tanto impaziente quanto maleducata, che si abbassava i pantaloni perché non voleva aspettare che si liberassero i wc di fronte a loro.
Sabato mattina abbiamo ricordato la questione transenne agli organizzatori, ma non è successo niente.
Peccato, bastava davvero poco.
4) sensibilizzare la Sovrintendenza sul punto 2 precedente.
Noi l’abbiamo fatto in un incontro presso la sede della Sovrintendenza stessa e in effetti i wc sono stati messi non solo nell’area tecnica.
5) effettuare attività preventiva di informazione nei confronti dei fruitori abituali dei Giardini tramite esposizione di pannelli informativi sui cancelli di ingresso, alcune settimane prima della maratona.
Non è avvenuto.
6) effettuare comunicazione preventiva verso i runner sui Giardini, la loro valenza storico-artistica, e il corretto comportamento da tenere.
Non sappiamo se ciò è avvenuto e come.
7) il giorno dell’evento, cercare di posizionare steward all’interno del Parco per sensibilizzare e prevenire comportamenti non congrui.
Domenica mattina abbiamo contato e fotografato almeno 10 steward “disoccupati”, mentre c’era la gente che intorno all’asilo si calava le braghe.
8) identificazione (da parte di AGIAMO) di una serie di piccoli interventi concreti che si potrebbero realizzare a fronte di una donazione da parte della maratona (per poi capire l’opportunità di attivare in futuro un vero e proprio fundraising a favore degli interventi di riqualificazione dei Giardini).
Noi l’abbiamo fatto, ma su questo punto ci è stato detto che gli organizzatori hanno “chiesto al Comune il discorso fondi, ma col Parco sono in gara per dei fondi previsti dal PNRR e in questo momento non possono ricevere interventi sponsorizzati”.
Su questo punto davvero non abbiamo parole.
Comunque sia qualcosa è cambiato, a voi la scelta tra il punto esclamativo e interrogativo, tra in meglio o in peggio.”
AGIAMO Amici Giardini Montanelli
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