Assessore Censi: «La M6 arriverà, ma dopo le Olimpiadi»

Milano

Siamo sempre nel campo ipotetico di una M6 il cui tracciato è molto discutibile, ai tira-tardi della giunta Sala, alle domande dei Verdi, i primi della classe, ai si farà, non si sa come, ma dopo le Olimpiadi. E ci si chiede dove è finito il grande piano di collegamenti annunciato urbi et orbi da Sala.

Sulla M6, la nuova linea della metropolitana che dovrebbe attraversare Milano, ci sono molti dubbi e solo due certezze: i 4,5 milioni di euro stanziati mercoledì scorso dal governo per lo studio di fattibilità e il fatto che non arriverà per le Olimpiadi del 2026. Oggi infatti l’assessore comunale ai trasporti Arianna Censi l’ha detto chiaramente: «Sulla progettazione una volta definito e condiviso il percorso, cioè dove deve passare, io credo che nel giro di un anno, un anno e mezzo, riusciremo a raggiungere l’obiettivo. Poi dovremo trovare i finanziamenti, però se riusciamo a progettare un’opera che tenga anche conto dei costi di realizzazione oltre che di gestione, credo che potremo fare un’opera che non arriverà prima delle Olimpiadi, ma che sarà un servizio per la città immediatamente dopo».

Del resto, della M6, la linea Rosa, seppur se ne parli da oltre 12 anni, a oggi non si ha neanche un’idea del percorso. Per ora si sa solo che attraverserà il Municipio 5 e che correrà nel sud della città. Il percorso, ha detto Censi , sarà deciso con i cittadini. «Sono abituata a confrontarmi col territorio – ha affermato -. La prossima settimana è previsto un incontro con i presidenti di municipio che saranno attraversati dalla linea 6 e dopo con i sindaci della città metropolitana per decidere, perché i collegamenti sono da dentro a fuori la città e viceversa».

Censi, infatti, è dell’opinione che Milano «non può sopportare un altro intervento di penetrazione dentro il cuore della città, ma noi dovremo collegare la linea 1, 2 e 3 alla linea 6». Una delle ipotesi circolate nei giorni scorsi è che il tracciato vada da Ponte Lambro alla Barona, intersecando la M2 alla fermata di Abbiategrasso e la M3 a Lodi Tibb.

Tuttavia non tutti sono d’accordo, come il viceministro a Infrastrutture e Mobilità sostenibile, il leghista Alessandro Morelli, il quale si auspica che «il tracciato porti direttamente verso il Sud di Milano con via Ripamonti, esattamente come era prevista qualche anno fa». «Ci sono altre possibilità che sicuramente hanno valenza», ha aggiunto, «ma hanno una scarsa visione per la Grande Milano che chiaramente deve rivolgersi fuori dalla città. «Prolungare la M6 oltre via Ripamonti – ha concluso Morelli – sarebbe un’ottima operazione, perché all’interno del Pnrr siamo riusciti a inserire il raddoppio della ferrovia tra Milano e Genova, collegando le città in un’ora. Questo sarebbe un grande obiettivo di visione».

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