Standard & Poor’s ha tagliato il rating del debito russo in valuta estera da CC/C a SD/SD (default selettivo). Il downgrade riflette la decisione del governo russo dello scorso 4 aprile di effettuare in rubli i pagamenti di cedole e capitale sugli Eurobond denominati in dollari. Nei giorni scorsi Mosca è stata obbligata a pagare in rubli la cedola da 594,8 milioni di euro su un eurobond dopo la decisione del Tesoro Usa di non consentire l’accesso ai dollari parcheggiati dal governo russo nelle banche Usa. Una decisione che ha spinto le istituzioni finanziarie internazionali a rifiutarsi di gestire ed elaborare il pagamento da 649,2 milioni di dollari alla scadenza del 4 aprile e il successivo passo della Russia di provvedere in rubli. Attualmente S&P non si attende che gli investitori siano in grado di convertire in dollari equivalenti agli importi originariamente dovuti il pagamento effettuato in rubli, o che il governo converta quei pagamenti entro un periodo di grazia di 30 giorni, in parte perché ritiene probabile che le sanzioni contro la Russia siano rafforzate nelle prossime settimane, ostacolando la volontà e la capacità tecnica della Russia di onorare i termini e le condizioni degli obblighi verso i debitori stranieri.
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