Ucraina, riassumendo: presidenti di Polonia e degli Stati baltici verso Kiev

Esteri

Riassumendo “I presidenti di Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia sono partiti per l’Ucraina per una visita e sono già verso Kiev” scrive su Twitter il capo dell’Ufficio di politica internazionale della cancelleria del presidente della Polonia Jakub Kumoch.

“Il presidente polacco Andrzej Duda, insieme ai presidenti di Lituania, Lettonia ed Estonia Gitanas Nauseda, Egils Levits e Alar Karis sono in Ucraina e – precisa – sono attualmente diretti a Kiev”. Oltre 500.000 ucraini sono stati portati con la forza in Russia dalle autorità di Mosca, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky durante il suo discorso al Parlamento estone. Lo riporta Ukrinform. Secondo Zelensky i russi cercano di portare gli ucraini deportati nelle regioni remote del Paese, confiscano i loro documenti e oggetti personali come i telefoni cellulari e separano i bambini dai loro genitori per consentire – è il piano, dice – alle famiglie russe di adottarli illegalmente.

– PUTIN E IL GAS

“La Russia può aumentare il consumo di petrolio, gas e carbone sul mercato interno e aumentare le forniture in altre parti del mondo”: così il presidente russo Putin ripreso dalla Tass. La decisione degli occidentali di rifiutare la normale cooperazione con la Russia e parte delle risorse energetiche russe ha già colpito milioni di europei e gli Stati Uniti, ha detto ancora il presidente russo.

 MARIUPOL 

Sono 1.026 i militari ucraini che si sono arresi a Mariupol, tra questi ci sono 162 ufficiali e 47 soldatesse. Lo afferma il Ministero della Difesa russo citato dalla Tass. Secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, maggiore Igor Konashenkov, si sono arresi alle truppe russe “1.026 militari ucraini della 36ma brigata marina, nei pressi dell’acciaieria Ilyich”. Ma il ministero della Difesa ucraino non ha informazioni su alcuna resa da parte di soldati ucraini a Mariupol: lo ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero, riporta il Guardian, che cita la Reuters. A Mariupol, alcune unità della 36ma brigata separata di marines intitolata al contrammiraglio Mykhailo Bilinsky sono riuscite a raggiungere ed unirsi al reggimento Azov. Lo ha annunciato su Facebook Oleksiy Arestovych, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente Zelensky, citato da Ukrinform. La 36ma brigata, secondo invece quanto ha sostenuto il Ministero della Difesa russo, si sarebbe arresa nella città portuale ai soldati di Mosca.”A Mariupol, unità della 36ma Brigata Marine, con un’azione molto rischiosa hanno raggiunto il reggimento Azov sfuggendo alla sconfitta”, ha scritto Arestovych.

“I russi hanno distrutto gli ospedali e tutta la città. Questo è un genocidio lanciato da un criminale di guerra, Putin, contro la nostra nazione. Finché resisteremo, resisterà anche l’Ucraina. Lo dice il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko. “Le vittime rimaste per strada secondo le nostre stime sono almeno 20 mila, persone uccise dai soldati della federazione russa. Gli aerei nemici hanno bombardato la città in maniera incessante cercando poi di nascondere le prove delle atrocità commesse, di nascondere le tracce utilizzando anche i forni crematori mobili, come confermato dalla nostra intelligence”. “Mariupol resterà per sempre ucraina”, ha concluso il sindaco sottolineando che si stanno raccogliendo prove” dell’uso di armi chimiche da parte delle forze russe in Ucraina. I nostri esperti le stanno esaminando, anche se non sarà facile”. Intanto il ministero della Difesa di Ankara citato dalla Tass fa sapere che “la Turchia mette a disposizione navi per l’evacuazione di persone da Mariupol e resta in attesa di una risposta positiva”. 

LE PAROLE DI BIDEN E LA REPLICA DI MOSCA –  “Sì, ho parlato di genocidio perché è sempre più chiaro che Putin sta cercando di cancellare l’idea di essere ucraini”, ha detto Joe Biden rispondendo a chi gli chiedeva se in Ucraina fosse in corse un genocidio. “Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me”, aggiunge il presidente Usa. “Parole vere da un vero leader“, dice Zelensky che loda Biden. E’ “inaccettabile” – sostiene il Cremlino –  che il presidente Usa accusi Vladimir Putin di genocidio. 

L’IRA DI SCHOLZ PER IL NO A STEINMEIER, ‘NON VADO A KIEV’ – Il blocco di Kiev di una visita del presidente Steinmeier è stato “irritante”, ha detto il cancelliere Olaf Scholz in un’intervista a RBB. Scholz ha anche detto che per ora non andrà a Kiev. “In tutte le nostre decisioni staremo attenti a evitare che la Nato, i paesi Nato e che naturalmente la Germania, un grande paese nel mezzo dell’Europa, non partecipino attivamente alla guerra”, ha detto Scholz. “Si tratta di una decisione che abbiamo preso per motivi molto buoni, perché abbiamo una grande responsabilità per gli sviluppi in Europa e nel mondo”, ha aggiunto Scholz.

(ANSA)

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