“È incredibile come il Comune di Milano distrugga la storia della nostra città”, interviene Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e vicecommissario cittadino della Lega. “È quanto accade in piazza Castello, dove il Sindaco, per piantare qualche nuovo alberello, sta letteralmente distruggendo le rovine dei bastioni ducali”.
“Non ci voleva un genio a capire, anche guardando le vecchie mappe catastali del 1722, che scavando davanti al castello meneghino sarebbero stati rinvenuti i resti dei bastioni, dei sei baluardi e dei sei rivellini. Il Comune, più o meno consapevolmente, ha però deciso di effettuare i lavori e, nonostante l’affioramento dei reperti, non si è posto il problema d’interromperli e rivedere il progetto, valorizzando i reperti. Non posso pensare che la Giunta non sia a conoscenza degli affioramenti ed è di una gravità inaudita che il Sindaco Sala non abbia fermato questa opera di distruzione!”.
“La denuncia, a me trasmessa da Gianluca Padovan, Presidente dell’Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano – Progetto Down Town, evidenzia l’orrore che il Comune sta commettendo, cancellando la storia milanese senza valutare alternative positive. Come è possibile vedere recandosi nella piazza, le implacabili ruspe hanno già distrutto diverse rovine e i mattoni continuano ad affiorare e ad essere asportati per finire in discarica”.
“C’è tanta storia che merita di rivivere nella nostra città. Ad esempio, scavando con accuratezza fino al fondo del fossato che circonda le opere bastionate, si potrebbe probabilmente accedere nuovamente ai suoi locali interni, costituiti da casematte, polveriere, depositi, sortite e camini d’aerazione. Un’amministrazione Comunale attenta alla storia cittadina e meno ideologizzata, potrebbe così realizzare una nuova piazza, carica di storia, con le antiche architetture riportate alla luce”.
“Ho scritto poco fa alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano affinché fermi questo scempio portato avanti dal Comune”, conclude l’esponente leghista. “Non possiamo accettare che la nostra storia venga distrutta, neanche per piantumare qualche nuovo alberello. Il Comune fermi subito i lavori e rifaccia il progetto, valorizzando le rovine sforzesche”.
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