Sventolano alte sotto la Madonnina le bandiere milanesi del calcio, come da anni non capitava. Lotta serrata, ma dietro le prime c’è comunque il Napoli, non è finita l’avventura del campionato. Ne guadagna sicuramente l’interesse, fino all’ultima giornata sul filo di una sola vittoria, pareggio o sconfitta di troppo.
Gli anticipi pasquali del venerdì santo riguardano appunto la capolista “di ritorno”, il Milan, e quella temporanea, l’Inter che con la vittoria ligure contro lo Spezia infila il terzo successo consecutivo, tornando in serie positiva come non le accadeva da un paio di mesi abbondanti. Il Milan risponde poco più tardi, in serata, a S.Siro ha la meglio sull’ostacolo rossoblu del Genoa di Blessin, ma non senza qualche fatica e anche qualche rischio. Iniziando in ordine di tempo, vediamo un po’ di cronaca.
Spezia-Inter, al Picco un incontro che sulla carta sembra non essere problematico, per un’Inter che si era ridestata visibilmente non già dalla vittoria all’Allianz contro la Juventus, ma più credibilmente contro il Verona nella partita successiva contro il Verona a S.Siro. Un match che inizia con lo Spezia voglioso e pimpante, ma anche con un’Inter che sembra non scomporsi minimamente davanti all’intraprendenza iniziale della squadra di Thiago Motta. Sorniona, apparentemente quasi svogliata, la squadra di Inzaghi controlla uno Spezia che si rende pericoloso soprattutto nei primi minuti della ripresa, ma che non riesce a dare fastidio ai nerazzurri con continuità. E tra un tentativo e l’altro dello Spezia, l’Inter trova modo di accendere la partita con improvvise accelerazioni che mettono scompiglio nella difesa avversaria. In una di queste, nel primo tempo ci pensa Brozovic a sbloccare il tabellino, con un grande sinistro sotto l’incrocio su sponda di D’Ambrosio. Il raddoppio viene firmato da Lautaro, entrato dalla panchina al 73′, con una astuta deviazione quasi di tacco su un cross del solito ottimo Perisic. Nel finale, all’89 Maggiore trova un gran gol e mette un po’ in apprensione i nerazzurri, ma dura lo spazio pochi minuti perché al 93′ arriva a chiudere i conti il tris di Sanchez, 3-1 per Inzaghi e tutti a casa. Se è vero che l’Inter è padrona del proprio destino, la vittoria contro lo Spezia è un passo in avanti verso il titolo. Lo Spezia resta a +11 dal terzultimo posto.
E per il Milan, che è sceso in campo pochi minuti dopo il fischio finale dei cugini, non resta che una sola strada per non farsi rimpiazzare al comando: battere il Genoa. Ce la fa, con un 2-0 davanti a oltre 70mila spettatori rumoreggianti, il Milan non delude le aspettative e torna in testa al campionato. La squadra di Pioli, senza Ibra e Calabria (problema fisico durante il riscaldamento), gioca una partita attenta, senza grossi picchi ma terribilmente solida (sesto clean sheet consecutivo, 564 minuti di imbattibilità per Maignan). A deciderla sono i gol di due esterni: Leao e Messias. Il primo torna alla rete dopo un periodo molto complicato in fase realizzativa, mentre il secondo continua nel racconto della sua favola ad altissimo livello (i rossoneri non segnavano due gol dal 19 febbraio). Per il Genoa, invece, è la terza sconfitta consecutiva, che da un certo punto di vista complica ancora di più la corsa salvezza del Grifone (ancora 18° in classifica).
Cagliari-Sassuolo è terminato sul punteggio di 1-0 in favore degli uomini di Mazzarri. La partita al cardiopalma all’Unipol Domus contro la Juventus aveva dato una scossa più morale che matematica al Cagliari, che aveva solamente sfiorato il colpaccio con i bianconeri. Una settimana dopo, ecco la vittoria che ridà speranza alla stagione di Mazzarri: un gol di Deiola al 42′ e i sardi interrompono il tremendo filone di 5 sconfitte consecutive volando a quota 28 punti, momentaneamente a +6 da Venezia e Genoa, con gli arancioneroverdi che però contano due partite in meno.
L’Udinese si conferma la formazione più prolifica in casa del 2022. Partita equilibrata e giocata senza paure al Friuli. Un episodio sblocca le marcature dopo 6 minuti quando una svirgolata di Ismajli devia in rete un cross di Molina. I toscani vanno vicini al pari con Benassi poco lucido davanti a Silvestri. Nella ripresa Deulofeu si mette in proprio e firma il raddoppio. L’Empoli rientra nella sfida con un rigore di Pinamonti che si era fatto parare il primo tentativo da Silvestri (poi ripetuto per l’entrata in area di Bandinelli in gol sulla respinta). L’Udinese riprende a spingere e chiude il match con le reti di Pussetto e Samardzic entrati nel secondo tempo.
Il rilancio della Salernitana, nella disperata rimonta verso la salvezza, arriva incredibilmente al Marassi, con la Sampdoria ko a sorpresa 2-1 nei confronti dei granata. Si capisce sin dal fischio d’inizio chi delle due ha più bisogno dei tre punti e infatti la squadra di Davide Nicola trafigge i padroni di casa per due volte nei primi sei minuti, con Fazio su calcio d’angolo ed Ederson in contropiede. I giocatori della Sampdoria si presentano in campo mentalmente con un quarto d’ora di ritardo, Caputo suona la sveglia ma nel secondo tempo la porta avversaria è un fortino. O meglio, i padroni di casa non vedono mai lo specchio, se non con il loro numero 10, mentre i granata privi di gioco nei secondi 45 minuti, pensano solo a difendersi. La Salernitana, a corto di vittorie da gennaio (contro il Verona l’ultimo successo) , riduce il distacco sulla penultima e affronterà i recuperi con il morale alle stelle. Mentre, con questa sconfitta, la strada si complica per la formazione di Giampaolo, che dall’alto del 16° posto non può restare tranquilla. I tifosi lo sanno, per questo sommergono di fischi i blucerchiati nel cammino verso gli spogliatoi.
Una gara folle, dalle sembianze quasi di pazza Inter, quella invece della Juventus. Il Bologna sfiora l’impresa, la Juventus si salva al 95′ con Vlahovic. All’Allianz Stadium finisce 1-1, ed è un pareggio che, alla fine, non sta bene a nessuno. Né agli ordinati emiliani, che si portano in vantaggio grazie a un gol segnato all’inizio della ripresa da Arnautovic e sognano i 3 punti fino agli ultimi minuti, né alla Juve, che stecca per la seconda partita casalinga di fila. E dire che la squadra di Allegri pareva destinata a perdere di nuovo, proprio come aveva fatto contro l’Inter. Nel finale, però, accade di tutto. L’arbitro Sacchi espelle in pochi secondi prima Soumaoro (fallo appena fuori area su Morata), con iniziale vantaggio concesso ai bianconeri e traversa colpita da Cuadrado) e poi Medel per proteste: in 9 uomini gli emiliani non resistono e al quinto minuto di recupero subiscono il pari di Vlahovic, servito da un assist in rovesciata di Morata. Un gol salvifico, che evita il ko e toglie il bottino dalle mani del Bologna. Anche se ora le inseguitrici hanno l’opportunità di avvicinarsi al quarto posto.
All’Olimpico, tra Lazio e Torino, gara ampiamente dominata dai granata che, dopo un clamoroso palo di Bremer al 29′, passa in vantaggio al 56′ con Pellegri, subentrato a Belotti, in elevazione, tornando a segno dopo un lunghissimo digiuno. La band di Sarri, tuttavia, quando ogni speranza sembrava essere svanita, raggiunge il pareggio al 92′ con Immobile, esattamente come nel match di andata. Con questo punteggio, i biancocelesti riagganciano a 56 punti la Fiorentina, che però resta con una gara da recuperare , e lo farà mercoledì 27 aprile alle 18 in casa contro l’Udinese. Il Toro dello squalificato Ivan Juric (in panchina la squadra è stata diretta dal secondo Matteo Paro) viene recuperato per l’ennesima volta nel finale: per i granata, 40 punti anziché 42.
Fiorentina-Venezia si è chiusa con il punteggio di 1-0 al Franchi di Firenze. Un successo importante, quello firmato da Torreira, che permette alla squadra di Italiano di infilare la terza vittoria di fila (la quarta nelle ultime cinque) e di mettere pressione a Lazio e Roma per i piazzamenti europei. I toscani hanno dominato nel primo tempo e gestito le energie nella ripresa, in vista anche della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus di mercoledí. Venezia sconfitto (7 ko consecutivi) e in piena discesa verso la retrocessione. Paura per Castrovilli: distorsione al ginocchio, si teme lungo stop.